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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo di Giulia Imperato

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo di Giulia Imperato

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Giulia Imperato a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo singolo.

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Giulia Imperato a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo singolo.

È disponibile da venerdì 18 aprile 2025 in distribuzione Believe Music Italy il nuovo singolo di Giulia Imperato: un nuovo capitolo per la cantautrice classe 1994, un brano intenso dal titolo “FIMMANA” che vuole esplorare la complessità dell’essere donna e del dover affrontare un percorso di consapevolezza e ribellione, un nuovo specchio dove si potrà ritrovare chiunque stia cercando il proprio equilibrio, tra le aspettative della società e la propria libertà. Qui Giulia Imperato, di stanza a Milano ma col cuore nel Salento, mischia abilmente influenze, di terra e di musica, ritmi e parole, con la produzione complice di Vittorio Brigida.

Ancora una volta, abbiamo voluto approfondire il lavoro di questa artista fantastica, ed ecco che cosa ci ha raccontato.

Questo è un sito dedicato agli studenti, quindi non possiamo che iniziare col chiederti qualcosa in più sul tuo percorso scolastico. Com’è andata?
Il mio percorso scolastico è stato un viaggio abbastanza lineare. Ho sempre avuto una curiosità fortissima per le materie umanistiche. Mi piaceva imparare, solo che spesso non riuscivo a incasellarmi nei metodi tradizionali. Ho avuto piccoli momenti di crisi, come tutti, ma alla fine credo che anche questi abbiano contribuito a formare la mia capacità di problem solving e il mio senso pratico. La scuola mi ha dato tanto e forse mi sarebbe piaciuto essere un pò piú costante. Allo stesso tempo, credo sia importante non trascurare tutto quello che si può imparare fuori: dalle relazioni, le passioni, le esperienze personali, la musica. Non tutto passa dai libri, e va bene così.

E con lo studio della musica, che tipo di rapporto hai? Quando hai iniziato, e com’è proseguito questo personalissimo rapporto?
Il mio rapporto con la musica è iniziato prestissimo. E’ stato un richiamo naturale. Da piccola ho iniziato a studiare grazie ai miei genitori. Con il tempo ho cominciato ad annoiarmi e perdere la concentrazione, così ho continuato per conto mio, seguendo l’istinto più che le regole. Oggi un po’ me ne pento: mi sarebbe piaciuto avere più coscienza di quello che faccio quando scrivo, quando sono sul palco.

È vera quella cosa che si dice, che non si può fare musica se prima non la si studia? Qual è stata la tua esperienza?
La passione è fondamentale, certo, ma lo studio e la tecnica sono degli strumenti potentissimi. Se potessi dare un consiglio, direi proprio questo: studiatela, la musica, perché merita di essere sentita, ma anche capita.

“Fimmana”, il tuo ultimo singolo, è un brano che vuole indagare che cosa significa essere una donna. Come mai hai sentito di parlare, in musica, di questa tematica? E come sono cambiate le cose da quando è uscito questo pezzo per te? Quali pensieri ne sono scaturiti?
“Fimmana” è nata dalla necessità di dire a voce alta ciò che ero abituata a tenere dentro. È un brano che parla di forza e fragilità, di libertà e del peso delle aspettative. Per questo motivo, dire che parli dell’“essere donna” è un po’ riduttivo. È una canzone per chiunque si senta rappresentatǝ. Dopo l’uscita, ho ricevuto tanti messaggi da persone che si sono sentite viste, riconosciute, comprese e questa è stata la cosa più bella. Per me è cambiato il modo di espormi: ora sento ancora più responsabilità, ma anche più libertà. Sento di aver fatto pace con una parte di me.5. Il Salento è sempre con me, anche quando non lo cito esplicitamente. Musicalmente amo la sua ricchezza ritmica, il legame con la terra, il fatto che anche il dolore si balla, il sound che ti entra nelle ossa, le contraddizioni. Il Salento non è solo cartolina: è radici profonde, vento che sposta le cose, che mi scompiglia anche quando sono lontana.

Innegabile è anche la tua influenza che deriva dal Sud e dalle tue terre. E che cosa ti piace, in particolare, musicalmente e non musicalmente, del Salento?
Il Salento è sempre con me, anche quando non lo cito esplicitamente.
Musicalmente amo la sua ricchezza ritmica, il legame con la terra, il fatto che anche il dolore si balla, il sound che ti entra nelle ossa, le contraddizioni. Il Salento non è solo cartolina: è radici profonde, vento che sposta le cose, che mi scompiglia anche quando sono lontana.

#FacceCaso

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