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Quanti problemi per il Concorso docenti

Partito neanche da una settimana, i ricorsi sono migliaia, le lamentele continue e nella giornata di ieri è stato dato fuoco ad una parte di una scuol

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Partito neanche da una settimana, i ricorsi sono migliaia, le lamentele continue e nella giornata di ieri è stato dato fuoco ad una parte di una scuola che avrebbe dovuto ospitare dei partecipanti alla terza prova scritta dell’esame. Ma il concorso va avanti.

Il concorso per i professori che aspirano ad ottenere il posto fisso che ha preso il via il 28 di aprile e che ha visto impegnati 165.578 partecipanti, continua ad andare avanti ma non senza polemiche. Ad iniziare dalla mattina della prima prova scritta (ricordiamo infatti che le prove saranno sia scritte che orali e per la prima volta nell’ordinamento scolastico ci sarà una prova computer-based) ci sono state delle lamentele su presunte irregolarità che hanno anche portato all’intervento delle forze dell’ordine in due scuole del Lazio. Reclami che non hanno avuto grande seguito e che sia il Miur sia il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini si sono limitati a definire come un evento minimo in confronto al numero dei professori che si sono ritrovati per sostenere l’esame. Così però non sembrerebbe. Sul sito del Miur, infatti, si legge esplicitamente che alla prova del 2 maggio, ovvero di oggi, potrebbero esserci molti più candidati di quanti in realtà erano previsti: questo a casa dei tanti ricorsi vinti da parte dei laureati non abilitati, che non sono assolutamente pochi. Anzi il numero, sempre secondo il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, dei ricorsi presentati all’Anief è di 25.000. Non proprio un numeretto. Ma sembra proprio piovere sul bagnato: infatti è uscita la notizia che ieri, primo maggio, qualcuno abbia appiccato il fuoco alla scuola Ettore Majorana di San Lazzaro di Savena, nel bolognese: proprio uno degli edifici che avrebbe dovuto ospitare alcuni partecipanti al concorso per la scuola 2016. La conseguenza di questo gesto potrebbe essere un ritardo, o comunque una modifica, nel calendario previsto per lo svolgimento delle prove.

Un concorso che prevede circa 90.000 posti per docenti, con un’età media ridotta notevolmente (38,6 anni) e nel quale vengono giudicate in maniera particolare le capacità di insegnamento. Se si potesse riassumere così parleremo di una rivoluzione all’interno del corpo docenti. Sarà realmente così?

Siamo solamente alla terza prova e gli inconvenienti si faticano a contare; come già detto l’altra volta: in bocca al lupo. A tutti.

Di Lorenzo Santucci

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