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“Fuite des cerveaux”! Ricercatori italiani in fuga verso la Francia

I dati parlano chiaro, sono moltissimi i ricercatori italiani (e non solo) che scelgono di proseguire gli studi post laurea in Francia. Tra loro c’era

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I dati parlano chiaro, sono moltissimi i ricercatori italiani (e non solo) che scelgono di proseguire gli studi post laurea in Francia. Tra loro c’era anche Valeria Solesin.

Dall’ingegneria all’urbanistica passando per la medicina e gli studi demografici, come quelli condotti alla Sorbona di Parigi dalla ricercatrice italiana Valeria Solesin, vittima degli attacchi terroristici che in questi giorni hanno colpito la capitale francese. Sono moltissimi i talenti nostrani che negli ultimi anni hanno scelto di proseguire la carriera da ricercatore all’estero. Il livello degli studenti italiani under 30 è altissimo e a quanto pare la Francia sembra apprezzare. L’abilità da parte degli istituti francesi, sta nel fatto di attirare e conservare sia le proprie risorse (umane ed economiche) sia il bagaglio culturale in arrivo dall’estero. La chiave dell’arricchimento culturale francese e in particolare modo di Parigi, sta nella sua internazionalità. Basti pensare che una recente ricerca condotta dall’Istituto Bva per Campus France, ha stimato un totale di 295mila studenti stranieri solo nel 2014. Nonostante il bilancio risulti più che positivo, non tutto è facile come sembra.. moltissimi studenti hanno infatti riscontrato difficoltà con la lingua. Negli ultimi anni l’inglese sta prendendo piede ma la conoscenza del francese è ancora indispensabile per accedere ad alcuni degli atenei più prestigiosi. In controtendenza con il resto del mondo occidentale, la Francia sembra infatti digerire a fatica l’utilizzo della lingua più parlata al mondo. Che si tratti di un problema di integrazione? Niente paura, questo è un ambiente fatto per metterti in condizione di crescere, di aprirti. Ora come sempre.

Di Francesca Romana Veriani

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