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L’ora di religione è sempre più trascurata

L’ora di religione è sempre più trascurata

Aumentano le rinunce per "ora sacra". Che l’ora di religione fosse più o meno necessaria, più o meno utile, ce lo siamo chiesto in tanti quando eravam

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Aumentano le rinunce per “ora sacra”.

Che l’ora di religione fosse più o meno necessaria, più o meno utile, ce lo siamo chiesto in tanti quando eravamo studenti di liceo. Il pensiero, poi, sempre lo stesso: ma perché lui può uscire, magari va al bar, e io qui a sentir parlare di Fratello Sole Sorella Luna? Dopo c’è greco, lo voglio anch’io un caffè. Ebbene, devono essere in linea con questo pensiero gli attuali studenti liceali, che sempre più disertano quest’ora di lezione. Siamo infatti ormai arrivati al 12% di assenze giustificate, circa un milione di studenti in tutta Italia che durante l’ora concordata anni fa nel patto Stato-Chiesa preferiscono fare altro.

Diminuisce il pubblico ma aumenta la spesa. Eh si, perché diminuendo gli alunni non diminuiscono i professori da mantenere e, anzi, aumentano le attività alternative predisposte per quell’ora dalle scuole. Pubbliche o private che siano. Arriviamo così nel 2016 ad un bilancio che sfiora i 700 milioni di euro: 697,4 per essere precisi. L’anno scorso la spesa fu di 668,5 milioni che, grazie alle ore non che non ho saltato in matematica, posso dire essere circa 30 milioni in meno, poco più del 4%. Che in un bilancio zoppicante sono soldi veri. La domanda da porsi sorge spontanea: in un mondo che si sposta sempre più verso la laicità, in un mondo in cui chi crede è libero di farlo e può farlo nelle ore extra-scolastiche, in un mondo in cui lo stesso diritto, ma al contrario, dovrebbe appartenere anche agli studenti atei, in un mondo cosi, può ancora essere obbligatoria ( fintamente obbligatoria, pardòn ) l’ora di Religione ? Forse un Vescovo saprebbe cosa rispondere.

Di Giulio Rinaldi

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