Tempo di lettura: 1 Minuti

Le istituzioni dichiarano guerra al bullismo: stanziato un piano da 2 milioni di euro

Le istituzioni dichiarano guerra al bullismo: stanziato un piano da 2 milioni di euro

“La scuola deve insegnare, e praticare, la cultura del rispetto”. Uniti contro i bulli. #FacceCaso. Finalmente le istituzioni dichiarano guerra al bu

A scuola con… Guè Pequeno!
12 anni e un gesto estremo. Una giovane ragazza di Pordenone si lancia dalla finestra
Bullismo online: colpito 1 giovane su 3

“La scuola deve insegnare, e praticare, la cultura del rispetto”. Uniti contro i bulli. #FacceCaso.

Finalmente le istituzioni dichiarano guerra al bullismo. Stanziati due milioni di euro e un piano massiccio di dieci azioni per estirpare il problema alla radice.

Stefania Giannini e Laura Boldrini hanno sottoscritto un protocollo d’Intesa per la diffusione dei contenuti della Dichiarazione dei diritti e dei doveri di Internet, elaborata dall’omonima Commissione di studio istituita dalla presidente della Camera.

“Internet è qualcosa che è entrato sempre più nelle nostre vite. È un’opportunità ma è uno strumento che bisogna conoscere molto bene, perché ci sono tanti rischi e incognite. I ragazzi molto spesso dimenticano che hanno dei diritti anche in Internet ed è giusto che le scuole li preparino ai loro diritti e doveri sul web”, ha detto Boldrini.

Le dieci azioni del Miur per scardinare il fenomeno, prevedono l’istituzione della “Prima giornata nazionale contro il bullismo a scuola” che sarà il 7 febbraio 2017. In quella data verranno presentate le migliori proposte didattiche elaborate dagli studenti per sensibilizzare e contrastare il cyberbullismo. Verranno inoltre rafforzati il Sic Italia e il Safer Internet Centre, proseguirà la collaborazione tra Miur e Telefono azzurro. Ci sarà poi il primo spot istituzionale “Il Nodo Blu contro il Bulllismo”  e la creazione di un format televisivo dal titolo “Mai più bullismo” il collaborazione con Rai 2. E, ancora, tre progetti rivolti direttamente ai ragazzi: “Verso una scuola amica, bulloff”, “Un bacio” e “No hate speech”.

“Il rispetto si trasmette con il linguaggio, gli atteggiamenti e i comportamenti, a scuola e fuori dalla scuola. La scuola deve insegnare, e praticare, la cultura del rispetto. Non può esistere un’ora in più per insegnare in questo ma un modello educativo che va praticato tutti i giorni” ha aggiunto il ministro. Ecco perché un capitolo è dedicato alla formazione per i docenti che a partire dal 2017 dovranno acquisire competenze psico-pedagogiche e sociali per la prevenzione del disagio giovanile e la lotta a questo fenomeno. #FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0