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Torino e l’Università: aule con Amianto

Scoppia il caso nel capoluogo torinese, ma subito la risposta dell’Ateneo: “Le bonifiche erano avviate. Presto un incontro con lo Spresal”. Un materia

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Scoppia il caso nel capoluogo torinese, ma subito la risposta dell’Ateneo: “Le bonifiche erano avviate. Presto un incontro con lo Spresal”.

Un materiale tossico e pericoloso, che in molti luoghi è stato debellato da anni, essendo stato a lungo mezzo per costruire, mentre in altri riemerge spaventando parecchio.

Questa volta a far scalpore sono varie sedi dell’Università di Torino, in particolare alcune facoltà scientifiche, le cui strutture hanno amianto, locali sotterranei usati senza autorizzazioni, impianti elettrici non a norma e ancora scale con parapetti troppo bassi.

A essere ispezionate sono le facoltà di Neuroscienze di corso Massimo D’Azeglio, Matematica a Palazzo Campana, in via Carlo Alberto, Fisica in via Giuria e Scienze della Terra in via Valperga. Si tratta di sedi che progressivamente saranno spostate nel nuovo polo di Grugliasco, ma che per adesso convivono con un problema “pericoloso”.

A Fisica in particolare i pannelli dei muri sono stati bucati con viti per gli impianti elettrici. Cosa ha portato? L’amianto è stato toccato senza misure di prevenzione, ma anche nelle altre strutture si osservano tubi dello stesso materiale nocivo e molte altre problematiche. L’Università deve correre ai ripari, se non vuole vedere la chiusura, seppur temporanea, di moltissime facoltà.

Di Umberto Scifoni

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