I posti da riempire sono tanti ed il tempo è poco prima che la scuola rincominci, ma i docenti non si presentano. A Milano rimangono ancora cinquemil
I posti da riempire sono tanti ed il tempo è poco prima che la scuola rincominci, ma i docenti non si presentano.
A Milano rimangono ancora cinquemila cattedre da assegnare ma non sembra che agli insegnati interessi molto.
Il 2 agosto sono stati convocati presso l’Ufficio scolastico territoriale di Milano 137 insegnati per fornirgli l’opportunità di scegliere in quale zona della città lavorare a partire da settembre. Beh, di 137 si sono presentati solamente in 28!
Le motivazioni potrebbero essere varie: è vero che siamo in agosto, è vero che probabilmente molti saranno in vacanza in chissà quali parti del mondo ed è vero che molti di questi 137 docenti una buona percentuale proviene da altre regioni italiane.
Ma è vero anche che avere la possibilità di scegliere in quale zona di una città poter lavorare è un lusso che non a tutti viene concesso. Quindi riempire una di quelle cattedre vacanti sarebbe un’ottima opportunità.
Un’altra grande novità che è stata introdotta con l’ultima riforma scolastica, la Buona Scuola, è quella di poter essere assunti in una scuola in base alle proprie competenze.
Mi spiego, oggi esiste la possibilità di poter sostenere dei colloqui con i direttori scolastici perché questi possano fare delle assunzioni mirate in base a ciò che manca nell’istituto. Purtroppo anche questa opportunità non è stata colta, la maggior parte degli insegnanti si è rifiutata di sostenere un colloquio in agosto, lasciando quindi carta bianca all’ufficio regionale di collocamento.
Da queste attitudini possiamo ben dedurre quanto le ferie siano sacre ed intoccabili per gli italiani, che addirittura preferiscono far prendere decisioni fondamentali a terzi, piuttosto che sacrificare un giorno di vacanza!
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