“Era un sistema: era un sistema che andava avanti da tempo e non ero solo io a metterlo in pratica”. #FacceCaso. Due settimane fa è finito agli arres
“Era un sistema: era un sistema che andava avanti da tempo e non ero solo io a metterlo in pratica”. #FacceCaso.
Due settimane fa è finito agli arresti domiciliari insieme ad un altro dipendente dell’ università di Genova , Rosario La Rosa, con i tre imprenditori Giovanni Di Lallo, Salvatore Piromalli e Carlo Catalano.
Massimo Terrile è il titolare dell’inchiesta che ha spedito i cinque agli arresti domiciliari, tutti accusati a vario titolo di corruzione, truffa aggravata, falso e turbativa d’asta.
“Era un sistema: era un sistema che andava avanti da tempo e non ero solo io a metterlo in pratica”. Ha spiegato il funzionario dell’università al magistrato che lo ha interrogato in presenza del suo avvocato Giovanni Ricco.
Un sistema che oltre lui e La Rosa avrebbe coinvolto anche un altro collega dell’ università di Genova . In questi giorni i militari del Primo Gruppo delle Fiamme Gialle, sono a lavoro per capire se si tratti di congetture o delazioni con lo scopo di ammorbidire la propria posizione.
Se le dichiarazioni hanno un fondamento investigativo e soprattutto un risvolto penale. Colombi è l’uomo chiave in gradi di ricostruire nei dettagli tutti gli episodi corruttivi. Che sarebbero una cinquantina e chiamano in causa altre ditte, oltre la D&D Costruzioni di Di Lallo, la Edil Piromalli di Salvatore Piromalli e la Nat Srl di Catalano.
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