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Firenze, intervallo a suon di musica all’ITT “Marco Polo”

Firenze, intervallo a suon di musica all’ITT “Marco Polo”

A Firenze l'intervallo è un'occasione per educare i ragazzi attraverso la musica. Un'iniziativa che è destinata ad avere successo. Ecco perché. “Musi

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A Firenze l’intervallo è un’occasione per educare i ragazzi attraverso la musica. Un’iniziativa che è destinata ad avere successo. Ecco perché.

“Musica, musica, musica (della Madonna)” [Muoviti, Jovanotti]

Ci fa ballare, ci fa sognare, ci fa riflettere e soprattutto ci tiene compagnia. Usata in modo corretto, la musica è in grado di farci fare tutto ciò (e molto altro) nello stesso momento. Tutto sta è saper scegliere la musica giusta; una musica non solo orecchiabile ma anche edificante ed istruttiva.

Un po’ come quella che viene diffusa tutti i giorni dai due altoparlanti installati nel cortile dell’ITT “Marco Polo” di Firenze. Qui il professor Ludovico Arte, preside dell’istituto, ha deciso di rendere l’intervallo dei suoi studenti educativo e, allo stesso tempo, ancor più piacevole.

L’iniziativa è nata con l’intento di celebrare il grande Fabrizio De André, a 20 anni esatti dalla sua scomparsa. E difatti i brani scelti dal dirigente scolastico del “Marco Polo” sono proprio quelli del compianto cantautore genovese. L’intenzione, però, è quella di includere nella scaletta quotidiana anche i pezzi di artisti più “vicini” ai giovani.

Il primo di questi potrebbe essere Sfera Ebbasta, recentemente finito nel mirino del parlamentare Massimo Mallegni per via dei suoi testi, ritenuti diseducativi. Arte, però, non porrà il proprio veto sulle canzoni di Sfera perché ritiene che l’ascolto possa suscitare una riflessione sui contenuti.

Ma, come vi abbiamo anticipato in apertura, gli effetti benefici della musica non riguardano soltanto le nostre capacità riflessive. Secondo il neurologo sudamericano Facundo Manes, per esempio, la musica attiva nel nostro cervello complessi meccanismi; meccanismi che stimolano i nostri ricordi e che ci spingono a condividere le emozioni che proviamo.

Dunque non possiamo che sposare l’iniziativa del professor Arte, il quale sembra aver capito che il modo migliore per educare i ragazzi è farlo utilizzando ciò che piace anche a loro. E a noi la musica piace, eccome se ci piace.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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