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Il paese che si regge sugli stage: giovany, ma di che vi lamentate ?!

Il paese che si regge sugli stage: giovany, ma di che vi lamentate ?!

Uno stage qui, un tirocinio là. E intanto l'età avanza, il lavoro non arriva e non si fanno figli. Un paese che si regge su una piramide di carte. Se

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Uno stage qui, un tirocinio là. E intanto l’età avanza, il lavoro non arriva e non si fanno figli. Un paese che si regge su una piramide di carte.

Secondo la Treccani, uno stage è un “periodo, fase d’iniziazione pratica o comunque di addestramento per lo svolgimento di una determinata attività o professione; anche, corso breve e intensivo”. Viene dal latino “stagium”, che significa soggiorno. Ah.

Periodo, dici? Fase? Addestramento? Ma allora non c’ho capito un cazzo! E io che pensavo che fosse un modo che avessero le aziende per sottopagare i loro dipendenti più giovani (quelli vecchi so vecchi, non posso più essere stagisti anzi, sono proprio loro che si sono inventati sto sistema).

Ma pensa te. Quindi sono super addestrato, con tutti gli stage che ho fatto. Sono il Rambo dei precari, il Geronimo dei proletari, il Napoleone dei pendolari! E chi lo sapeva?! Mi credevo un cazzone qualsiasi; uno che cercava di andare avanti con quei 500 euro al mese. Ottimi per pagarci l’affitto a Roma, o a Milano.
500 euro al mese, 450 una stanza se sono fortunato. Mi rimangono ben 50 euro al mese da spendere. Cioè un bottino di 1,66 euro al giorno. Nei mesi con 30 giorni (30 dì fa Novembre, con April, Giungo e Settembre…), perché in quelli con 31 il bottino ahimè scende a 1,61. E quei 5 centesimi fanno la differenza.

Una Repubblica fondata sullo Stage

BestStage2019 è il rapporto annuale della Repubblica degli Stagisti, una “testata giornalistica online nata nel 2009 per approfondire la tematica dello stage in Italia e dar voce agli stagisti”.
Secondo il loro rapporto, nella sola Regione Lombardia si contano “75.125 (stage), il 22% del toale in tutta Italia.” Ma almeno poi si viene assunti?

La percentuale media di assunzione post stage è pari a 38,5%”. Più di uno su due vanno a casa. Grazie è stato bello, ma non ci servi. Avanti un altro.

Ma non scoraggiamoci. Prima o poi i vecchi andranno in pensione e dovranno lasciarci il posto. E saranno 2-3 anni bellissimi, quelli tra l’inizio del contratto a tempo indeterminato e l’inizio della nostra pensione. Sempre che ce ne sia una, ad attenderci.

#FacceCaso

Di Giulio Rinaldi

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