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Neanche il 2020 è riuscito a fermare i giovany

Neanche il 2020 è riuscito a fermare i giovany

Il peggio sembra star passando più velocemente del previsto, questo turbolento ed inquieto anno 2020 è giunto al termine, eppure, alcuni giovani non s

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Il peggio sembra star passando più velocemente del previsto, questo turbolento ed inquieto anno 2020 è giunto al termine, eppure, alcuni giovani non si sono lasciati abbattere da quest’ondata di negatività.

Dall’inizio dell’anno ne abbiamo sentite di cotte e di crude, ignorando un po’ l’attivismo e le belle notizie che potessero esserci in giro: così, dalle manifestazioni alla bramosia dei propri diritti, i giovani vengono spinti a scendere in piazza per far valere le proprie idee, e, nonostante tutto, neanche il 2020 è riuscito a fermarli.

A partire dai ventiquattrenne Joshua Wong e Agnes Chow, attivisti per l’indipendenza di Hong Kong, non hanno mai smesso di manifestare dal 2014 ad oggi, diventando l’icona della propria generazione.

Ma con la pandemia hanno dovuto fermare la loro imperterrita corsa all’indipendenza, riprendendola quando i contagi andavano diminuendo, e per questo, sono stati arrestati recentemente e condannati, il primo a un anno e due mesi, la seconda a 10 mesi.

In Arabia Saudita, invece, una giovane impegnata per i diritti umani e delle donne, Loujain al-Hathloul, è stata accusata per aver contattato delle organizzazioni internazionali estere al paese nell’ultimo anno, e per questo condannata a 5 anni di reclusione.

Oppure Alaa Salah, ventitreenne sudanese, studentessa di ingegneria che è diventata icona della manifestazione del 2019 contro la dittatura di Omar al Bashir; lo stesso anno è stato capovolto il regime datato a tre decadi e dopo quella manifestazione, il Sudan, era diventato “stato protetto” dall’Onu, mentre il 23 Dicembre del 2020 è stato firmato il via libera al governo di transizione con compito di mantenere la pace.

In più, il presidente della repubblica Sergio Mattarella, ha comunicato le onorificenze al merito alle 36 persone che hanno contribuito umanamente allo sviluppo emotivo del paese, e tra questi tantissimi under 30, ma in particolare abbiamo #fattocaso alla più giovane: Serena Piccolo, una ragazza di 18 anni proveniente da un comune napoletano ed affetta da una rara malattia chiamata aplasia midollare.

Dall’inizio dell’anno cercava un donatore compatibile per il trapianto, così nell’attesa si è arrivati a giugno e con esso è arrivato l’esame di maturità, ma nonostante il suo stato di salute, ha deciso di farlo in presenza prendendo il massimo e ad agosto è stato trovato un donatore.

Dopo tutto, forse il 2020 non è tutto da buttare …

#FacceCaso

Di Alessia Sarrica

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