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DAD, un’opportunità molto solida e sottovalutata per il futuro

DAD, un’opportunità molto solida e sottovalutata per il futuro

La DAD può trasformarsi da strumento infernale a risorsa. Una nuova via per facilitare l'accesso al diritto allo studio per chi ha più difficoltà. Pe

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La DAD può trasformarsi da strumento infernale a risorsa. Una nuova via per facilitare l’accesso al diritto allo studio per chi ha più difficoltà.

Per la serie “ha fatto anche cose buone“, oggi parliamo della didattica a distanza. Strumento divenuto familiare a studenti di ogni età quest’anno grazie al Covid-19, la DAD ha anche evidenziato e fatto emergere molte problematiche. Connessioni scarse e strumenti non uguali per tutti creano, di fatto, discriminazioni. Ragazzi davanti al computer tutto il giorno, con conseguenze sulla salute. Troppi compiti. Insomma, un autentico aggeggio infernale, secondo molti. Ma per alcuni, al contrario, si è rivelato una salvezza.

Anzi, potrebbe in futuro persino diventare un utile accessorio con cui venire incontro a chi si trova in condizioni più svantaggiate. Chiaramente, previo drastico miglioramento delle cyber-infrastrutture a disposizione. Perché continuare a fare le videolezioni con hardware in stile commodore-64 e connessioni a 56k come ancora capita in alcune scuole e università è impensabile.

Al netto, però, dei difetti da colmare, le testimonianze di chi trae beneficio dalla DAD non mancano. Ci sono tutti coloro che, per esempio, non possono seguire le lezioni perché impegnati al lavoro e trovano così il modo di conciliare le due cose. E come loro anche gli studenti-genitori, per i quali non è facile gestire gli orari e le esigenze dei bimbi. Chi non può allontanarsi da casa perché deve assistere un parente malato. Chi ha disabilità motorie gravi. Oppure i fuori sede che non possono permettersi l’affitto di un alloggio per lungo tempo. Ce ne è per tutti i gusti. Problematiche di diversa natura che potrebbero essere alleviate con un tablet.

Certo, la qualità di una lezione in presenza non potrà mai essere surrogata in alcun modo. Ma proseguire nel percorso di sviluppo di questa forma di didattica può davvero favorire il pieno godimento del diritto allo studio.

L’iniziativa

Al DAMS di Torino c’è già chi ha fatto un passo avanti verso la concretizzazione di queste riflessioni. Alcuni studenti tramite un gruppo su Facebook stanno raccogliendo adesioni per presentare il progetto di prosecuzione della DAD alle istituzioni. Ai rettori degli atenei, al Presidente del Consiglio e ai ministri dell’Istruzione e delle Pari opportunità chiedono di mantenerla in piedi anche alla fine dell’emergenza sanitaria. È un opportunità da cogliere, secondo loro, per fare in modo che ci sia finalmente una alternativa valida per tutti gli studenti che, per un motivo o per un altro, non possono recarsi in aula per lezioni ed esami.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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