Tempo di lettura: 3 Minuti

Disturbi del comportamento alimentare, se ne parla troppo poco?

Disturbi del comportamento alimentare, se ne parla troppo poco?

Ieri è stata la Giornata Nazionale dedicata ai Disturbi del comportamento alimentare, eppure i giovani che ne soffrono continuano ad aumentare… Il fi

Un messaggio per il primo giorno di Scuola
Fake News e stress sono collegati
Iniziamo a salutare Internet Explorer: è giunto al suo ultimo anno di vita

Ieri è stata la Giornata Nazionale dedicata ai Disturbi del comportamento alimentare, eppure i giovani che ne soffrono continuano ad aumentare…

Il fiocchetto viola che ieri ha incorniciato tantissimi post è proprio il suo simbolo: la giornata nazionale per la sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare, o anche detti DCA.

Di questi fanno parte: l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa ed il disturbo da alimentazione incontrollata (o anche detto binge eating disorder), ovvero delle vere e proprie patologie di cui si parla ancora troppo poco e che, soprattutto, vengono sottovalutati e presi sottogamba da moltissimi.

Non vi sono delle cause specifiche; non si tratta di voler appartenere ad un canone di bellezza imposto dalla società, magari insieme al bullismo risulta uno dei fattori scatenanti o che influisce, ma non è mai solo questo.

Coloro i quali ne hanno sofferto lo descrivono più come una forma di disgusto che si ha verso se stessi, lo stesso che eccede fino a diventare patologico, un’ossessione che spinge il soggetto ad autodistruggersi, autopunirsi espellendo i propri sentimenti negativi di getto, o soffocandoli mediante il cibo.

Sono delle forme di rapporti disfunzionali con il cibo di cui si parla troppo poco, soprattutto rispetto ai casi presenti nell’età pre ed adolescenziale, per i quali sarebbe fondamentale parlarne a scuola al fine di prevenire… ed al fine di cautelare i ragazzi nei confronti della degenerazione che il web offre: ad esempio, tutti quei gruppi telegram che incitano alla produzione di questi comportamenti, personificando il disturbo, venerandolo e dandogli voce.

L’anoressia viene mostrata come fosse quella spalla su cui piangere, e la bulimia come fosse una migliore amica: è sotto questi nickname che prendono vita, attraverso parole che arrivano dirette, lancinanti e laceranti, ed incitano chi ne soffre a continuare…

Ma in realtà, non sono altro che dei coltelli che infliggono ferite profonde all’organismo ed alla mente, dei mostri che divorano dall’interno, delle ansie che prendono volume, che si propagano nelle viscere e fino a spegnere completamente una persona.

Il reale benessere equivale al liberarsi da questi disturbi e proprio per questo bisogna parlarne; difatti ci rivolgiamo soprattutto agli adulti, agli insegnanti, agli educatori: divulgate, educate ad un sano rapporto con il cibo, ed educate i più piccoli ad avere un’immagine più sana di loro stessi, ad avere rispetto ed a prendersi cura del proprio corpo e della propria mente, anche andando da specialisti.

#FacceCaso

Di Alessia Sarrica

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0