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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo di nube

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo di nube

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è nube a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del nuovo singolo. Dopo l’esordio

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è nube a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del nuovo singolo.

Dopo l’esordio al tritolo con “come un film di wes”, l’inserimento in New Music Friday Italia e Scuola Indie di Spotify e la conquistata attenzione di pubblico e addetti al settore, nube torna con un brano pronto a dar tormento a chiunque pensasse che d’estate uscissero solo playlist da mordere in spiaggia, per poi dimenticarsene: “dejavu” appartiene a quel tipo di canzoni che non conosci, ma che una parte di te ha già vissuto. Dal 9.7.2021 negli occhi e nelle orecchie di tutti “dejavu”, il secondo singolo di nube per Revubs Dischi.

Per andare più a fondo nella questione, abbiamo fatto qualche domanda al talento dell’etichetta ligure:

Ciao Nube, bentrovato su Faccecaso. Partiamo dal tuo nome: perché proprio Nube, e quale condizione atmosferica credi sia più opportuna a descrivere la musica che proponi? Pioggia, sole, grandine… nubi?
Ho deciso di chiamarmi nube perché amo le nuvole e la loro natura. Le nubi si possono vedere ma non afferrare, cambiano forma e sono guidate dal caso impersonificato dal vento. Penso che il tempo di Londra sia la condizione atmosferica perfetta: sole, pioggia, grandine e nubi nella stessa giornata.

“Come un film di Wes”, il tuo singolo d’esordio per Revubs Dischi, è andato molto bene, attirando anche l’attenzione dei contenitori editoriali di Spotify. Oggi ti chiediamo: ti aspettavi un esordio simile?
Onestamente no, era qualcosa che sognavo ma che non pensavo potesse arrivare così in fretta. Essere su Scuola Indie e New Music Friday Italia con artisti di livello è stato veramente bello ed inaspettato.
E sopratutto, quanto pensi che possa essere decisivo per un emergente, oggi, finire in una playlist frequentata e conosciuta?
Sicuramente aiuta, ma non penso sia decisivo. Se si ha qualcosa di valido da proporre prima o poi i risultati arrivano, una buona playlist può certamente accorciare i tempi di questo percorso.

Oggi, invece, torni con “Dejavu”. Un sacco di voglia d’estate, certo, ma senza cadere nel trash da tormentone: ma te la immaginavi come “hit estiva”, quando l’hai scritta?
Durante la produzione di Dejavu mi sono lasciato ispirare da Stolen Dance dei Milky Chance, in effetti è stata la reference principale nella mia testa mentre componevo. Stolen Dance è stata una hit pazzesca nel 2013 pur non essendo il classico tormentone estivo e fare anche solo un quarto di quello che hanno fatto loro sarebbe stupendo.

Oggi, in effetti, sembra che il producer svolga un ruolo di primo piano nella riuscita di un brano. Insomma, a volte sembra che si perda un po’ di vista l’importanza della “canzone”: gli arrangiamenti, chiamiamoli così, a volte sembrano dare credibilità a brani che non spiccherebbero altrimenti. Ti va di dirci come si è sviluppato nel tuo caso il lavoro di produzione e cosa pensi di quanto sinteticamente detto sopra?
Essendo prima di tutto un producer questo discordo per me è un po’ diverso, la parte produttiva e la parte di scrittura sono quasi sempre collegate e trovo difficile dividerle. Fortunatamente la musica non è né logica né matematica e non va, a mio avviso, confinata in quadrati. Sicuramente ci sono brani che arrangiati in un certo modo spiccano di più rispetto ad un altro, ma non vedo come questo possa essere un limite o una cosa negativa. Nel caso di “Dejavu” la produzione è stata molto lunga, sono state fatte molte versioni diverse e quella che sentite oggi è quella che ci ha convinti di più.

Domande più rilassanti: se “Dejavu” fosse un viaggio, quale sarebbe la destinazione e sopratutto con chi ti andrebbe di farlo.
Se “Dejavu” fosse un viaggio probabilmente sarebbe a Malibu surfando al tramonto con degli amici.

Consigliaci un artista emergente che, per quanto distante anni luce da quello che fai, ti affascina nel modo di proporre e pensare la propria musica.
Mi piace molto Ginevra, per quanto non sia più così emergente. Trovo che abbia un sound molto particolare ed un’idea di musica ben definita.

#FacceCaso

Di Giorgia Groccia

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