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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo degli Spaziocalmo

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo degli Spaziocalmo

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi sono gli Spaziocalmo a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del nuovo singolo.

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi sono gli Spaziocalmo a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del nuovo singolo.

Gli Spaziocalmo scrivono e suonano pezzi originali in lingua italiana che nascono dalla sintesi delle più svariate influenze, dalla scena indie italiana, al cantautorato italiano e internazionale, al rock pop alternativo, al R&B, funk, fino alla psych music. Decidono di cominciare a cantare in lingua italiana, grazie alla quale hanno la possibilità di esprimere pienamente pensieri e sensazioni, verso la fine del 2019. Il loro obiettivo è quello di unire testi in italiano a sonorità più internazionali e contemporanee.

Il loro ultimo singolo si intitola Cosa fai stasera, ed ecco cosa ci hanno raccontato.

Di cosa parla il vostro ultimo singolo Cosa fai stasera?
Cosa fai stasera è un inno alla leggerezza e alla bellezza della vita notturna.
Racconta di quella magica sensazione di spensieratezza che si prova nelle notti estive, le serate con gli amici, le decisioni prese all’ultimo e il non pensare a cosa succederà domani.

Ti ricordi ancora la prima canzone che avete scritto (non necessariamente insieme)? Com’era?
La prima canzone che abbiamo scritto insieme è nata da un’improvvisazione, come molti dei nostri pezzi. L’abbiamo scritta quando ancora Spaziocalmo non esisteva, e al suo posto c’erano due progetti distinti. Era una canzone molto acerba, ma ci divertivamo parecchio a suonarla insieme. Ha avuto vita breve, l’abbiamo portata un paio di volte live e poi abbiamo smesso di suonarla; ma non è stata del tutto inutile, ci ha fatto capire di voler cominciare a scrivere insieme.

Avete sempre rispettato il coprifuoco? La serata più assurda che siete riusciti a fare, nonostante il periodo di pandemia?
Diciamo di sì, la maggior parte delle volte. A Milano non è stato così facile rispettare il coprifuoco, visto che alle 22 c’erano ancora le folle in strada e i locali aperti. Nonostante questo, le serate più belle le abbiamo passate in studio, a bere e a scrivere musica insieme.

Come definireste il genere della vostra musica?
In un’intervista di qualche anno fa definivamo il nostro genere come un abbondante panino kebab, pieno di schifezze ma con un buon sapore. Oggi diremmo un mix di generi e influenze, dal cantautorato italiano contemporaneo e non, alla scena indie e R&B internazionale.

Questo è un sito dedicato agli studenti, quindi non possiamo lasciarvi andare senza chiedervi qualcosa in più sul tuo percorso scolastico?
Siamo tutti e quattro studenti universitari di vent’anni. Frequentiamo tutti corsi che hanno a che fare con la musica, a Milano, tra la Civica Abbado e lo IED.

#FacceCaso

Di Giorgia Groccia

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