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David LaChapelle stregato da Roma: ecco cosa aspettarsi dalla mostra nella Capitale

David LaChapelle stregato da Roma: ecco cosa aspettarsi dalla mostra nella Capitale

Il noto fotografo ha esposto le sue opere al Palazzo delle Esposizioni. Fine dei giochi domenica 13 settembre! Di Ottavia Anselmi La bellezza eterna

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Il noto fotografo ha esposto le sue opere al Palazzo delle Esposizioni. Fine dei giochi domenica 13 settembre!

Di Ottavia Anselmi

La bellezza eterna di Roma ha ormai travolto anche gli artisti del XXI secolo, infatti fino a domenica 13 settembre al Palazzo delle Esposizioni si terranno ancora aperte le porte della grande mostra del fotografo David LaChapelle, che per la prima volta decide di esporre alcune delle sue opere più significative ripercorrendo la sua carriera dal 2006. Il fotografo di Fairfield, ormai allontanatosi dalle riviste di moda e campagne pubblicitarie, ha deciso di rivolgere lo sguardo a musei e gallerie.
L’artista ha selezionato più di 100 scatti (alcuni dei quali totalmente inedite) dalle più varie dimensioni attraverso i quali il pubblico può osservare le varie fasi del suo decollo artistico e apprenderne i significati più profondi.
Il fatto che sia Roma ad avere l’onore di accogliere un così grande talento, tuttavia, non è casuale: quando l’artista visitò la capitale nel 2006, la sua arte non poté fare a meno di “convertirsi” in seguito alla vista della Cappella Sistina.
Il percorso della mostra ha infatti inizio con la rappresentazione di “The Deludge” , che dà il nome all’evento (“Dopo il diluvio”), con il quale l’allestitore Gianni Mercurio ha voluto esaltare il periodo antropocentrico del fotografo americano, dovuto al fascino per l’opera di Michelangelo.
Seguendo il percorso dell’allestimento si può notare come, non solo viene esaltata la capitale Italiana e i suoi massimi splendori artistici, ma vi vengono aggiunti, nei modi più bizzarri, personaggi noti, cronache del costume e della società. L’obiettivo dell’artista è dunque quello di scioccare il pubblico cercando di fargli provare le stesse emozioni che egli ebbe lungo la sua lunga e proficua carriera, lasciando che il suo surrealismo faccia trasparire, attraverso i colori vivaci e le scene paradossali, l’influenza che la pop art del maestro Andy Warhol ebbe su di lui.

Di Ottavia Anselmi

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