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LPS: l’Università sposa il volontariato

LPS: l’Università sposa il volontariato

A Parma le sedi del volontariato diventano aule dove apprendere aiutando il prossimo. Di Ludovica Gentili Prende il via dopo due anni di sperimentazio

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A Parma le sedi del volontariato diventano aule dove apprendere aiutando il prossimo.

Di Ludovica Gentili

Prende il via dopo due anni di sperimentazione, presso l’Università di Parma, un nuovo progetto che prevede una innovativa formula didattica: i cosiddetti “Laboratori di Partecipazione Sociale” meglio conosciuti con l’acronimo “LPS”.

Ma spieghiamo meglio di cosa si tratta: innanzitutto possiamo racchiudere il senso di questo progetto in un unico concetto, ovvero “imparare aiutando”. Sì, avete capito bene, le sedi del volontariato diventano aule di apprendimento; si avvia così un nuovo modo di concepire l’esperienza formativa, dando la possibilità a chi aiuta di imparare attraverso l’esperienza, e calandosi completamente nei panni di chi affronta realtà complicate. Inoltre, si ha la possibilità di comprendere anche i meccanismi più intrinsechi di ogni situazione e per chi invece ha la necessità di un appoggio, di poter avere qualcuno a cui prendere la mano. Un sistema funzionale sotto molti aspetti, educativo e stimolante che da la possibilità a chi intraprende un percorso di studi propedeutico all’avvio di un’attività professionale di vedere e toccare con mano ciò con cui avrà a che fare nel proprio futuro.

Non c’è da sottovalutare la possibilità che questo sistema aiuti i giovani a capire in tempo anche se le scelte fatte in qualche modo non corrispondono poi alle proprie inclinazioni, una possibilità questa che manca nella gran parte dei sistemi universitari odierni, dove prima di potersi addentrare nella realtà concreta bisogna attendere la fine di un cammino lungo anni, finendo talvolta poi per accorgersi che tutto sommato non si vuol essere ciò che si è diventati professionalmente. E’ necessario ricordare sempre che aldilà del sapere esiste un mondo fatto di empatia e maggiore consapevolezza che arricchisce in egual misura e se compreso aiuta a vivere la propria esperienza di vita in ogni campo in modo completo. Si riscontra già dal principio un successo non pensato, le aule sono piene di studenti invogliati anche per la quantità di crediti formativi che l’attività comporta e si spera che il progetto cresca sempre di più producendo il risultato sperato.

I Laboratori di Partecipazione Sociale nascono da una collaborazione tra l’Università di Parma e Forum di Solidarietà sostenuti anche dalla Fondazione Cariparma. La speranza è quella che un progetto così interessante possa arrivare a rompere molte barriere ed a rendere consapevoli dell’esistenza della possibilità di apprendere superando il limite del nozionismo, ma ricorrendo al bagaglio culturale della collettività: l’esperienza.

Curriculum vitae fondamentale di ogni individuo, che possa contagiare anche altri atenei, dando nuova spinta ai giovani professionisti del futuro verso l’ampliamento del loro bagaglio culturale e diventando una delle prime risorse di questa nostra nuova realtà: volontari.

Di Ludovica Gentili

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