Tempo di lettura: 3 Minuti

Mamma a lezione, bimbo al KidSpace

Mamma a lezione, bimbo al KidSpace

All'Università di Bolzano è nato uno spazio dedicato ai figli della comunità universitaria per conciliare famiglia e studio. Solitamente, una donna ch

Troppi stranieri in classe. Genitori marocchini ritirano figlio
Contro l’armamento degli insegnanti serve l’armamento culturale
Il Natale continua ad allontanarsi dalle Scuole: a Parma niente recita

All’Università di Bolzano è nato uno spazio dedicato ai figli della comunità universitaria per conciliare famiglia e studio.

Solitamente, una donna che intraprende un percorso di studi universitari resta nella condizione di studentessa fino ai 26 anni (anno più, anno meno). La possibilità di mettere su famiglia entro questa età è decisamente complessa anche se molte signorine vorrebbero coronare non solo il sogno di diventare brave professioniste nel lavoro ma anche ottime mamme per i loro figli. Allo stesso modo, una donna lavoratrice spende moltissime ore della sua giornata dietro la scrivania e ha poche opportunità di stare dietro ai figli e accudirli nel miglior modo possibile.

Le difficoltà che si possono incontrare sono molte: mancanza di tempo, disponibilità economiche, custodia dei bimbi durante gli orari di lezione e conciliazione della vita da studentesse con quella da genitore. Molte ragazze, infatti, aspettano almeno di prendere la laurea prima di pensare al matrimonio e, soprattutto, a una gravidanza e chi è già mamma a volte tende a diminuire le ore di lavoro per avere la possibilità di stare a casa con i bambini.Eppure non tutti pensano che queste due linee di vita debbano necessariamente essere lontane tra loro:

a Bolzano è nato il KidSpace, uno spazio dedicato ai più piccoli per permettere alla comunità universitaria di conciliare famiglia e studio o lavoro. Il progetto è nato nell’ambito di una serie di migliorie apportate all’Università di Bolzano grazie ad una disponibilità importante di fondi (circa 20 milioni di euro).

Infatti, il rettore Gunther Mathà ha affermato: “Oltre al Welcome Desk e all’allestimento di piazza Darwin, con il KidSpace abbiamo deciso di compiere un ulteriore passo in avanti per rendere la nostra università ancora più bella e vivibile“. Il progetto, sostenuto dal Comitato delle Pari Opportunità dell’Ateneo, è stato realizzato con l’importante collaborazione tra il professore di Design Steffen Kaz, due studentesse della Facoltà di Arti e Design, Lucia Fiorani e Noemi Biasetton, e alcuni dipendenti tecnici delle officine della struttura universitaria di Bolzano.

Ciò che è venuto fuori da questo incontro di menti creative è una grande sala luminosa piena di mobili componibili a seconda delle esigenze e dotata di una simpatica libreria a nido d’ape nella quale i bambini possono sedersi o sdraiarsi per leggere un libro o per colorare. Questo luogo sarà un punto di riferimento per tutte le mamme che hanno la necessità di far stare i loro figli in un ambiente protetto: potranno allattare, giocare con i bambini e, durante alcuni periodi dell’anno, lasciare i piccoli in custodia del personale addetto.

Ecco come da un progetto universitario di design, architettura e ingegneria, nasce un’idea brillante e propositiva per favorire anche la nascita di nuove famiglie. La promessa è quella di fare una bella doppietta, replicando il KidSpace anche a Bressanone. Questo è il progresso che ci piace, questi sono i motivi per non rinunciare ad essere genitori e professionisti di settore.

Di Giulia Pezzullo

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0