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La Cassazione: no cibo da casa a scuola

La Cassazione: no cibo da casa a scuola

La Cassazione ribalda la sentenza: non si potrà portare cibo preparato a casa. Ma c'è chi la pensa diversamente sulla sentenza. La “battaglia del pan

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La Cassazione ribalda la sentenza: non si potrà portare cibo preparato a casa. Ma c’è chi la pensa diversamente sulla sentenza.

La “battaglia del panino” si è conclusa. La Cassazione ha parlato. C’è chi ha vinto – chi voleva che non si portasse cibo da casa a scuola – e c’è chi ha perso.

Tutto era iniziato mesi fa, quando 58 famiglie torinesi avevano richiesto di poter dare ai pargoli cibo preparato a casa, in modo da non dover usufruire del servizio di ristorazione.

A queste si erano, poi, contrapposte numerose altre famiglie, che ritenevano che nei cibi portati da casa si potessero trovare allergeni o fattori non igienici per gli altri bambini. Da qui la “battaglia”.

E oggi, la Cassazione ha parlato.

Secondo il comunicato delle “Sezioni Unite della Cassazione”, “l’istituzione scolastica non è un luogo dove si esercitano liberamente i diritti individuali degli alunni né il rapporto con l’utenza è connotato in termini meramente negoziali,

“ma piuttosto è un luogo dove lo sviluppo della personalità dei singoli alunni e la valorizzazione delle diversità individuali devono realizzarsi nei limiti di compatibilità con gli interessi degli altri alunni e della comunità”.

Quindi, con “regole di comportamento” e “doveri cui gli alunni sono tenuti”, con “reciproco rispetto, condivisione e tolleranza”.

D’altro avviso è Giorgio Vecchione, portavoce dei genitori pro-panino-da-casa: “Se tutti pensano che sia la fine del pasto da casa si sbagliano. La Cassazione non ha detto che non esiste il diritto, ha solo stabilito che il diritto alla refezione non può definirsi soggettivo e incondizionato”.

Mi spiego: le famiglie possono pretendere di partecipare esercitando i diritti procedimentali al fine di influire sulle scelte riguardanti la modalità di gestione del servizio rimesse all’autonomia organizzativa delle scuole”.

Insomma, tutto sembra tranne che sia stata scritta la parola fine sulla vicenda. Chi la spunterà alla fine secondo voi? E cosa ne pensate, siete favorevoli o meno al cibo portato da casa?

#FacceCaso

Di Giulio Rinaldi

 

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