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Smartphone in classe per inseguire la scuola digitale

Smartphone in classe per inseguire la scuola digitale

Il sottosegretario all'istruzione annuncia la proposta di abrogare il divieto dell'uso degli smartphone nelle scuole. Potrebbe migliorare la scuola it

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Il sottosegretario all’istruzione annuncia la proposta di abrogare il divieto dell’uso degli smartphone nelle scuole. Potrebbe migliorare la scuola italiana.

Nel 2007, il Ministero dell’Istruzione aveva pubblicato una direttiva che vietava l’uso degli smartphone nelle scuole. Oggi, dato il Piano Nazionale per la Scuola Digitale, questo divieto potrebbe scomparire per portare migliorie alla didattica e al rapporto tra ragazzi.

Il sottosegretario all’istruzione Davide Faraone sostiene che questa sia stata una scelta pensata, che potrebbe aiutare i ragazzi disabili a inserirsi nel gruppo classe, combattere il fenomeno del cyber-bullismo e sostituire i libri di testo. I fondi destinati alla digitalizzazione della scuola sono molti e l’Italia non può in nessun modo venire meno al progresso che sta interessando tutto l’Unione Europea.

Dal prossimo anno, 8 scuole su 10 saranno pertanto dotate di connessione wireless e materiale tecnologico per migliorare i metodi di insegnamento e di apprendimento. Faraone ha dichiarato: “Stiamo costruendo la scuola del futuro che non potrà non avere anche smartphone e tablet in classe. Immagino un uso virtuoso di smartphone e tablet da parte degli studenti nella lettura dei testi in classe o per svolgere i compiti a casa“.

Secondo il sottosegretario, inoltre, l’uso della tecnologia potrebbe aiutare i ragazzi autistici ad affrontare il blocco relazionale che sentono nei confronti del resto della classe; ha infatti spiegato: “Me ne sono resto conto io stesso con mia figlia Sara, autistica. Da quando mia figlia ha imparato a usare Whatsapp mi è molto più facile comunicare con lei. Lo stesso accadrebbe in classe“. Utilizzando la tecnologia in modo attento e moderato, inoltre, sarà possibile sensibilizzare gli studenti ad un uso corretto di internet e dei media in generale, evitando così la diffusione del bullismo cibernetico che sempre più spesso coinvolge i ragazzi. Faraone ha aggiunto in merito: “L’uso deve essere regolamentato, non vogliamo creare il Far West. E ai docenti deve essere lasciata la massima autonomia nelle loro scelte didattiche“.

Il sottosegretario è consapevole che questa notizia creerà parecchie polemiche ma è fiducioso che si potrà giungere ad un buon compromesso. Stare al passo con il progresso è un fattore essenziale per l’inserimento degli studenti in un mondo che corre a mille kilometri orari. Non ci possiamo sottrarre a tutto questo anche se bisogna strizzare un occhio alla salvaguardia dei rapporti umani privi dell’uso di cellulari e computer.

Di Giulia Pezzullo

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