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Pasta amore mio!

Pasta amore mio!

Tutti i giorni, 8 ragazzi su 10, mangiano pasta per un totale di 6,5 piatti alla settimana! Di Irene Tinero “E' il cibo più amato a tutte le età” affe

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Tutti i giorni, 8 ragazzi su 10, mangiano pasta per un totale di 6,5 piatti alla settimana!

Di Irene Tinero

“E’ il cibo più amato a tutte le età” afferma Riccardo Felicetti, Presidente Pastai italiani.

Il 63% dei giovani intervistati, tra i 15 e i 35 anni, inserisce infatti la pasta tra i 3 cibi irrinunciabili,

smentendo così chi aveva previsto un allontanamento delle nuove generazioni dalle cucine tradizionali, a favore dei moderni gusti esotici. Ha più successo il pasto italiano per eccellenza che vino e birra: un ragazzo su due afferma infatti di poter fare a meno di queste  bevande.

La ricerca in questione è nota come “Giovani e pasta: ritorno al futuro” ed è stata realizzata dall’associazione Doxa per Aidepi, Associazione delle Industrie del dolce e della pasta italiana.

La prediletta è la carbonara, soprattutto tra i ragazzi del Nord Ovest, nonostante sia un piatto tipico dell’Italia centrale: i trentenni, dai gusti più raffinati, sembrano apprezzare maggiormente la pasta con le vongole, mentre si collocano all’ultimo posto i tortellini in brodo, con un misero 3%.

Ma veniamo alle “note dolenti” che non riguardano tanto l’incidenza sulla nostra linea, quanto aspetti molto più nocivi per la salute.
La pasta è principalmente costituita da “carboidrati complessi”, ovvero catene di zuccheri semplici che vengono poi trasformati in glicogeno, una delle nostre fonti più importanti di energia.

Il giusto quantitativo al giorno è pari a 70/80 gr, ma essendo un alimento molto calorico, è consigliabile unire consumo abituale e attività fisica: se assunta in modo corretto, possiamo sfatare il mito per cui fa ingrassare.

Quello che deve essere tenuto sotto controllo è l’indice glicemico, ovvero la velocità con cui aumenta la glicemia, o meglio il glucosio nel sangue, dopo l’assunzione dell’alimento.
L’aspetto drammatico della questione è che noi tutti mangiamo pasta prodotta con del grano geneticamente modificato: la tipologia più diffusa è il CRESO, realizzato nel centro di studi nucleari del CNEN a Roma, nel 1974.
È un tipo di grano duro nato dall’unione della varietà messicana, Cymmit, e di quella italiana, “Cp B144” (già il nome è inquietante): la modificazione è avvenuta attraverso un bombardamento casuale di raggi X e gamma, unito all’irrogazione dei campi con acqua proveniente da reattori nucleari. Insomma le hanno provate tutte finché non hanno ottenuto il prodotto desiderato.
Quello a cui miravano era un grano che fosse corto e duro, resistente a pioggia e vento: ad oggi si punta alla produzione di “grani di qualità”, ovvero ad alto contenuto di glutine, in grado di mantenere la cottura e il quantitativo di amido più a lungo.

Lo so che “se stai a da retta” non si mangia più,“fa tutto male” e “di qualcosa dobbiamo morire prima o poi”, ma scendiamo ad un paio di piatti alla settimana e se la cucina nonna, fatta in casa, è meglio!

Di Irene Tinero

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