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John Elkann e sti giovani bamboccioni de oggi!

John Elkann, rampollo di casa Agnelli, ci ha dato letteralmente dei bamboccioni: “I giovani italiani non hanno la giusta determinazione a trovare lavo

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John Elkann, rampollo di casa Agnelli, ci ha dato letteralmente dei bamboccioni: “I giovani italiani non hanno la giusta determinazione a trovare lavoro…perché stanno bene a casa”.

Sono state queste le considerazioni espresse da Agnelli junior durante un incontro con degli studenti presso la Banca Popolare di Sondrio.
Non ha tardato ad arrivare una bella risposta, che sta facendo il giro del web ma di cui non è stata fatta menzione su alcun giornale cartaceo, ad ampia diffusione: quando si dice “conflitto d’interesse”.
Qualcuno benedica i giornali on line: “Caratteri Liberi”, in questo frangente e pure noi di #FacceCaso.

John ha motivato questa sua posizione: “Io e i miei fratelli abbiamo il desiderio di fare, di partecipare”, qualità queste che rendono la loro una “vita positiva”.
Ha consigliato ai ragazzi presenti di darsi da fare, perché “è meglio lavorare con passione che stare sempre in vacanza, alla fine ci si annoia”. In seguito a queste dichiarazioni, Diego Della Valle lo ha definito “un imbecille”.

A rispondere è Giancarlo Balbina, 28 anni, lavoratore in quel di Monaco di Baviera da 5 mesi.
Giancarlo si dichiara da subito appartenente a “quella generazione che vola da un posto all’altro”, che vive in appartamenti di 29 mq ed ha uno stipendio che oscilla tra i 500 e gli 800 euro: a tal proposito consiglia a John di guadagnare altrettanto e spenderne la metà in affitto, un’esperienza pari ad un “fungo allucinogeno”.
Come Giancarlo, parole sue, vivono tanti “trentenni incazzati e sofferenti”, nonché laureati e pluri specializzati.
È un “mondo diseguale” quello in cui viviamo noi e Giancarlo, in cui, rubando le sue parole, “i ricchi sono molto più ricchi del primo dei poveri”.

Alla voglia di fare e partecipare degli Elkann, Giancarlo contrappone “volontà, voglia di emergere e fortuna”: tutte qualità queste che sono tornate utili, all’estero, a questo giovane coraggioso di Alghero, ma che sfortunatamente se non hai il cognome giusto non ti sono d’aiuto in nessun caso.
Dato che sicuramente un imprenditore di questo calibro non sarà affatto sprovvisto di certe caratteristiche, Giancarlo chiede umilmente a John di “insegnargli a fare i soldi dal nulla”.

Nel 1976 l’élite italiana da 10%, una delle famiglie che da sola detiene più della metà della ricchezza nazionale, vedeva aggiungersi un membro: dodici anni dopo, nel 1988, in una famiglia monoreddito sarda, nasceva Giancarlo, ad oggi parte integrante di quel “46% a cui politiche criminali stanno rubando il futuro”.

Ma poi chi investe su questi bamboccioni italiani? La FCA? Azienda italiana storica che si è venduta al migliore offerente, ricoprendosi con una bella bandiera a stelle e strisce?

Giancarlo ricorda a John Elkann, 38 anni, Presidente Fiat e altre società miliardarie, che “in un paese con altri 60 milioni di cervelli, ci sarà sicuramente uno più intelligente ed uno più preparato di te”: non so voi, ma io ho identificato questo tizio.

Con amore a John Elkann,
i bamboccioni poracci-figli del mondo-senza futuro italiani.

Di Irene Tinero

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