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Un’ondata di protesta per l’Università sudafricana

Un’ondata di protesta per l’Università sudafricana

I ragazzi scendono nelle piazze per manifestare contro l’aumento delle tasse universitarie. Nuove proteste hanno accompagnato il Sudafrica in questi u

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I ragazzi scendono nelle piazze per manifestare contro l’aumento delle tasse universitarie.

Nuove proteste hanno accompagnato il Sudafrica in questi ultimi giorni facendo scendere nelle piazze moltissimi studenti uniti sotto il grido di “stop all’aumento delle tasse universitarie”.

Dopo i recenti disordini che avevano coinvolto gli atenei nel 2015, e che avevano portato al congelamento di un incremento dell’8% delle tasse, gli studenti tornano a manifestare in vista di quello previsto per il 2017. Un provvedimento che, ribadiscono gli i ragazzi, penalizzerebbe in particolar modo la percentuale dei giovani neri provenienti da famiglie modeste con redditi bassi che si vedrebbero esclusi da qualsiasi possibilità di miglioramento della propria condizione, sociale ed economica.

Giorni di raduni e canti rivoluzionari, giorni di blocco per molti ingressi alle aule e per molte lezioni, ma una sola, sempre la stessa, la richiesta: un’Università alla portata di tutti.

È stato alto il numero degli atenei che si sono uniti alla causa: dalla rinomata Università di Witwatersrand di Johannesburg all’ateneo di Bloemfontein, la Nelson Mandela Metropolitan University e recentemente anche l’Università di Città del Capo. Il duro intervento della polizia ha cercato di fermare l’ondata di protesta, gli agenti hanno lanciato granate e già è salito a 31 il numero di ragazzi arrestati solo a Johannesburg.

Di Laura Messedaglia

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