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La Scuola che vietava i jeans strappati

Le nuove regole dell'istituto Bertrando Spaventa. Nella Città di Sant'Angelo è protesta, e lo è in particolare modo nell'istituto onnicomprensivo Bert

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Le nuove regole dell’istituto Bertrando Spaventa.

Nella Città di Sant’Angelo è protesta, e lo è in particolare modo nell’istituto onnicomprensivo Bertrando Spaventa.
Sono oltre 500 gli studenti che infatti si sono uniti per far emergere il loro dissenso contro alcune delle principali iniziative messe in atto dalla neo dirigente Danila De Angelis.

Una fra tutte sembra aver smosso in particolare modo l’animo dei ragazzi: l’invito, passato sotto forma di circolare lo scorso 19 ottobre, ai docenti dell’istituto. “Istruire gli studenti relativamente ad un adeguato abbigliamento da indossare all’interno dei locali scolastici come ad esempio pantaloni eccessivamente strappati, l’uso delle cuffiette, cappello e altri, e di segnalare personalmente alle famiglie i cadi di non rispetto di tale regola”, questo, il contenuto del messaggio.
Ma le richieste della nuova preside non sembrano finire qui. Altre altrettanto ingiustificate sono state fatte girare su varie circolari, contribuendo a creare un clima di chiusura e oppressione che ha portato gli studenti ad un’urgenza di intervento.
Come si sa ad ogni azione corrisponde una reazione, e questa non si è difatti lasciata attendere troppo.

Quale? Un protesta a gran voce del corpo studenti unito.
La richiesta? Semplice: libertà.

Una libertà che non sembra essere affatto un capriccio, specie se accompagnata dalla volontà comune dei ragazzi di partecipare alla stesura del nuovo regolamento dell’istituto, così da poter rispettare ciò che è davvero importante e non essere vittime di una legge che si inventa di giorno in giorno.

“Non abbiamo un regolamento scolastico scritto e chiaro mentre noi lo lo rivendichino a gran forza per poter rispettare regole certe e non arbitrarie. Rivendichiamo i diritti dei genitori […], chiediamo libertà di movimento e di socializzazione all’interno dell’istituto visto che nemmeno alla ricreazione ci è permesso uscire dalle aule”.

L’eterna lotta tra alunni e preside continua…

Di Laura Messedaglia

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