Alla LUISS di Roma, i ragazzi si organizzano per insegnare ai loro compagni a lavorare sotto stress. Si sa che all’Università è difficile trovare un r
Alla LUISS di Roma, i ragazzi si organizzano per insegnare ai loro compagni a lavorare sotto stress.
Si sa che all’Università è difficile trovare un riscontro reale di quello che si studia (almeno nelle facoltà più umanistica, come la mia scienze politiche). Per questo l’ 11-12 Novembre, alla LUISS Guido Carli, si è svolto un progetto come il LUISS 24H.
Cos’è? Semplice. Quattro associazioni, le più importanti dell’ateneo, si sono accordate per creare quattro workshop pratici per la risoluzione delle crisi.
Giornalismo, Libia e Medio Oriente, Apple e Prada sono stati gli argomenti delle tavole rotonde. Tutto questo in ventiquattr’ore precise precise, dalle 14.00 dell’11 Novembre alle 14.00 del 12.
I ragazzi che hanno scelto quello di giornalismo dovevano creare un tg, chi partecipava al workshop della Libia dovevano risolvere una crisi internazionale mentre nell’altra stanza degli studenti simulavano di essere la Commissione Europea e altri dei broker al lavoro per una crisi finanziaria.
“Lavorare sotto pressione è una qualità richiesta da molti datori di lavoro” dicono gli organizzatori. Ed è vero, al giorno d’oggi è necessario per affrontare una situazione di crisi.
Ventiquattro ore per studiare i casi e trovare una soluzione. Con un imprevisto, inviato dallo staff all’una di notte ha stravolto tutti i piani, costringendo i partecipanti a rivedere il lavoro svolto.
Il progetto è ormai alla sua seconda edizione, anche una terza non sarebbe male, o no?
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