All'Università di Bari una studentessa di Medicina è stata accusata di aver falsificato il curriculum. L'aspirante medico sarebbe stato aiutato da un
All’Università di Bari una studentessa di Medicina è stata accusata di aver falsificato il curriculum. L’aspirante medico sarebbe stato aiutato da un dipendente della segreteria universitaria.
Nuova truffa nell’ateneo pugliese. Questa volta sotto i riflettori troviamo la facoltà di Medicina, dove una studentessa laureanda è stata accusata di aver falsificato il suo libretto online con l’aiuto di un dipendente amministrativo.
Il complice si sarebbe introdotto nel sistema informatico dell’ateneo e avrebbe manomesso solo il curriculum online della studentessa. Sarebbero state proprio le discordanze fra i dati online e i dati di verbalizzazione riportati nei registri dei docenti ad aver destato i primi interrogativi.
Le verifiche da parte del rettore sono partite il 24 agosto scorso a seguito di segnalazioni anonime di probabili violazioni del sistema informatico con l’obiettivo di falsificare atti pubblici. I dubbi sono subito confluiti sul curriculum dell’aspirante medico. Infatti, già c’erano dei sospetti sulla studentessa.
La giovane aveva fatto domanda per la laurea ma durante la revisione da parte del corpo docenti degli esami sostenuti dalla candidata, si erano accorti della mancanza di 11 prove, alcune risalenti al secondo anno. Queste due scoperte hanno portato il rettore a fare una segnalazione alla Procura di Bari, che ha cominciato le indagini il 30 agosto 2016.
Il sostituto procuratore Marco D’Agostino sta raccogliendo le prove sufficienti per collegare i due sospettati e sta verificando se prima della manomissione ci fossero stati precedenti contatti. In caso di esito positivo di quest’ultima accusa sarebbe da capire il perché il dipendente l’abbia fatto.
Per avere maggiori risposte sono stati sequestrati i cellulari dei due indagati.
Intanto su di loro pesa l’accusa di falso e di abuso d’ufficio e il rettore d’ateneo, Antonio Uricchio, ha preso provvedimenti.
La studentessa ha dovuto affrontare il senato accademico, davanti al quale ha continuato a sostenere di avere regolarmente svolto quegli esami e che le discordanze sarebbero da attribuire al trasferimento di sede da Sassari a Bari. Ma questa giustificazione non ha convinto il senato che ha deciso di sospenderla per un anno e di annullare gli esami sotto inchiesta. Per il complice è stato aperto un provvedimento disciplinare e, in attesta dell’iter giudiziario, è stato trasferito in un altro ufficio.
Ora la preoccupazione del dirigente è di capire se sia stato un caso isolato oppure è una rete ben nascosta. Per questo motivo sono stati disposti controlli a campione su tutti gli studenti di Medicina.
Uricchio spiega che saranno effettuate 50 verifiche su altrettanti esami nella facoltà. Anche perché se il meccanismo usato è sempre lo stesso si potrà scoprire facilmente, soprattutto al momento della domanda di laurea.
I controlli verranno effettuati da esperti informatici sia interni all’ateneo che esterni e la commissione di indagine sarà sempre la stessa che sta portando avanti il lavoro dal 30 agosto.
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