Tempo di lettura: 3 Minuti

Radicalismo islamico, quanto è presente in Italia tra i ragazzi?

Radicalismo islamico, quanto è presente in Italia tra i ragazzi?

A Genova cinque ragazzi sono tenuti sotto controllo dalle autorità perché simpatizzanti dell’Isis. Il terrorismo islamico è uno dei più grandi proble

Empatia a scuola? Per i Danesi è fondamentale studiarla!
Elon Musk sta facendo davvero il tunnel sotterraneo
FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo album di Roberto Benatti

A Genova cinque ragazzi sono tenuti sotto controllo dalle autorità perché simpatizzanti dell’Isis.

Il terrorismo islamico è uno dei più grandi problemi della politica internazionale dell’ultimo anno e mezzo. A partire dagli attentati di Parigi del 2015 in tutta Europa, e non solo, la paura è tanta e ci ritroviamo a vivere in città che sono più militarizzate che mai.

Negli ultimi giorni abbiamo assistito all’attentato di Manchester (22 Maggio) e quello di Londra (3 Giugno) che hanno sconvolto il Regno Unito nel giro di pochissimi giorni, facendoci ricordare che non possiamo mai abbassare la guardia.
Alla luce dei fatti, in tutta Europa e anche in Italia, i controlli antiterrorismo si attivano e si intensificano.

Notizia dell’ultima ora è che il terzo attentatore di Londra di sabato scorso è Italo-marocchino ed ha vissuto a Bologna per buona parte della sua vita. Era già tenuto sotto controllo ed era già nella lista dei soggetti pericolosi, anche se tutto questo a poco è servito per evitare l’attentato sul London Bridge.

Anche a Genova si presta attenzione al fenomeno dei foreign fighters.

Ci sono infatti 5 giovani controllati dalle autorità perché potenziali pericoli. Sui cinque ragazzi in questione non ci sarebbero sufficienti prove per classificarli come appartenenti ad un’organizzazione terroristica internazionale, però si ritiene che da un momento all’altro potrebbero compiere quel “salto di qualità” che li porterebbe a commettere atti estremi in nome dell’autoproclamato Stato Islamico.

Si chiama “attività di prevenzione” quella che gli investigatori stanno svolgendo nei confronti dei cinque giovani. Questa prevenzione si realizza tramite

  • intercettazioni telefoniche,
  • attenzione ai social network dove questi hanno più volte manifestato interesse nei confronti dell’ISIS,
  • un attento monitoraggio dei loro spostamenti e viaggi che spesso li hanno portati in Francia e negli stati del Magreb nel nord Africa.

La tensione è alta in tutta Europa ma non dobbiamo permettere alla paura di sopraffarci, non dobbiamo cambiare le nostre vite ed i nostri stili di vita, perchè così facendo la daremmo vinta al terrorismo islamico.

#FacceCaso

Di Chiara Zane

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0