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Università fa veramente rima con multiculturalità?

Università fa veramente rima con multiculturalità?

La risposta arriva dall'ISTAT e non è affatto confortante: forse l'Italia non è ancora pronta ad un balzo reale verso l'incontro di diverse culture.

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La risposta arriva dall’ISTAT e non è affatto confortante: forse l’Italia non è ancora pronta ad un balzo reale verso l’incontro di diverse culture.

Ad oggi una delle caratteristiche più importanti delle Università è senza dubbio la capacità di favorire, all’interno del proprio Ateneo, l’incontro di culture diverse, almeno a livello regionale. Insomma, multiculturalità. Questo significa che un’Università che si rispetti deve saper attirare studenti da ogni parte del territorio senza distinzione, possibilmente strizzando l’occhio anche all’estero.

A questo punto la domanda è: qual è il livello degli Atenei italiani sotto l’aspetto della multiculturalità? A rispondere ci ha pensato l’ISTAT, l’Istituto Nazionale di Statistica italiano. Attraverso uno studio intitolato “Studenti e bacini universitari”, che fa riferimento a dati raccolti durante l’anno accademico 2014/2015, l’ISTAT mostra, per ogni Università italiana, quanti siano gli iscritti provenienti da ciascuna provincia.

I risultati sono stati riassunti in un’infografica, che contiene anche alcuni filtri che permettono di conoscere i dati sia a livello di regione e provincia, che a livello di Ateneo. Eccola:

Le conclusioni dell’indagine, se si prendono ad esempio alcune delle Università più frequentate del territorio, non sono affatto incoraggianti.

  • La Sapienza di Roma, la più grande realtà italiana per numero di iscritti, è in grado di attirare studenti anche dalla Campania, dalla Calabria e dalla Puglia ma quelli provenienti dal nord sono decisamente pochi.
  • Stesso discorso per la Federico II di Napoli
  • Così come per il Politecnico di Milano, il cui bacino di iscritti è situato soprattutto sul territorio immediatamente circostante.

Sono sicuramente tanti i fattori che incidono in negativo su questa situazione, dalla qualità dell’insegnamento al numero chiuso, per non parlare delle difficoltà nel trovare un alloggio conveniente nei pressi delle Università. Fattori che possono essere ridotti dai comuni e dagli Atenei, sempre ammesso, però, che ci sia la volontà di farlo.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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