Tempo di lettura: 3 Minuti

Parte civile sì o no? L’Università di Firenze si costituisce, il Miur ci pensa

Parte civile sì o no? L’Università di Firenze si costituisce, il Miur ci pensa

Presto ci sarà una sorta di codice civile per la trasparenza all’Università che dovrà, si spera, sistemare la situazione attuale. #FacceCaso. Vi rico

Diventare una sentinella della legalità a scuola grazie al progetto della Luiss
Corruzione, Cantone: “Sull’Università tante segnalazioni sui concorsi”
Scandalo alla Sapienza: l’ex docente Antonio Patruno a giudizio del gup

Presto ci sarà una sorta di codice civile per la trasparenza all’Università che dovrà, si spera, sistemare la situazione attuale. #FacceCaso.

Vi ricordate lo scandalo dei prof di diritto tributario corrotti? L’Università di Firenze si costituirà parte civile in relazione all’inchiesta sulle abilitazioni sospette a differenza del Miur che sta valutando o meno se farlo.

Il ministro Valeria Fedeli ha detto. “Philip Laroma Jezzi, cioè colui che ha denunciato il caso da cui è partita l’inchiesta della procura di Firenze, lo stiamo cercando. Io considero la sua scelta di grandissimo esempio etico e civile di questo Paese che andrebbe seguito da altri, se ovviamente hanno gli elementi”.

Il ministro ha inoltre aggiunto che “serve dare riconoscimento a chi sceglie individualmente di esprimere coraggio e senso civico e lo farò anche con lui”.

Presto ci sarà una sorta di codice civile per la trasparenza all’Università che dovrà, si spera, sistemare la situazione attuale.

Fedeli ha assicurato che “verrà completato entro ottobre. La parte che riguarda il Miur era già completata, la parte che riguardava una consultazione pubblica si è conclusa il 15 settembre, adesso l’autorità nazionale anti corruzione sta completando, raccogliendo eventuali altri suggerimenti ed entro ottobre la conclude”.

Il ministro ha inoltre annunciato che “il 3-4 novembre, ci sarà la conferenza sull’Università: credo che quello sia il luogo non solo per rilanciare innovazione e qualità anche della didattica e del futuro delle università italiane dal punto di vista della qualità formativa, ma sarà anche il luogo dove dovremo, e credo che ci riusciremo, ad implementare ulteriormente proposte per contrastare davvero e fino in fondo corruzione ed assenza di trasparenza e togliere tutte le aree grigie. Questo lo dobbiamo agli studenti, al Paese, all’autorevolezza del nostro percorso di alta formazione”.

Nel frattempo Italia 7 è riuscita ad intervistare il docente Philip Laroma Juzzi, responsabile, (in senso positivo, sia chiaro) di aver denunciato il fatto.

  • Lei è un eroe?

”Io eroe? Sono altri gli eroi… non certo io. Lasciamo che tutti facciano il loro lavoro. In Italia non c’è assuefazione a certi malcostumi. Sono contento che le persone si indignino: ci sono finanzieri che lavorano seriamente e magistrati che lavorano seriamente e che credono che anche cose comunemente accettate come il malcostume nell’università debbano essere censurate, né più né  meno come altri reati il cui disvalore si capisce con più immediatezza”.

  • Cosa dirà agli studenti?

Cosa dirò agli studenti? Ho già detto tutto: ho fatto lezione finora…”. 

  • E se pensano che tutto sia truccato?

“Sbagliano, assolutamente. Non è vero. Non è così. L’università è piena di persone in gamba e quella di Firenze in particolare. L’ateneo fiorentino non ha nulla a che vedere in quanto istituzione con questa vicenda”. 

  • E adesso la vita cambia?

“Spero di no”.

  • Rifarebbe tutto?

“Assolutamente, certo”.

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0