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Tutti stranieri in classe tranne un’allieva. La  mamma non ci sta e minaccia di cambiarle scuola.

Tutti stranieri in classe tranne un’allieva. La mamma non ci sta e minaccia di cambiarle scuola.

Unico italiano in una classe di stranieri. Un'anomalia che genera polemiche e interrogativi. Siamo in zona Corvetto, quartiere multietnico di Milano.

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Unico italiano in una classe di stranieri. Un’anomalia che genera polemiche e interrogativi.

Siamo in zona Corvetto, quartiere multietnico di Milano. E nella terza elementare dell’istituto comprensivo Marcello Candia, tutti gli alunni sono figli d’immigrati, tranne due bambine. Una situazione che ha fatto storcere il naso a Samantha Fiore, mamma di una delle due alunne. Un caso di discriminazione al contrario secondo la donna, che minaccia di presentare denuncia se non sposteranno la figlia in un altra classe, o addirittura in altro istituto.

“C’è chi non parla italiano, non sa scrivere o non conosce le tabelline – protesta-. Così gli italiani rimangono indietro con il programma, arriveranno alle scuole medie impreparati. Spostino mia figlia almeno in terzo C. Dove in non stranieri sono 7 o 8 su una classe di ventisette”.

Non solo l’apprendimento, ma anche l’organizzazione di gite e mostre sembra essere diventato impossibile. E il motivo a suo dire, è che per le famiglie degli alunni extracomunitari non ha alcuna importanza che i figli partecipino a questi eventi. Un atteggiamento di disinteresse che le porta a non mettere tasca al portafogli quando si tratta di queste attività.

“Non riusciamo a organizzare neanche un’uscita al museo perché non sono disposti a contribuire alla spese afferma”.

Parole che cercano di far comprendere la situazione sui generis che sua figlia vive scuola. Un contesto particolare, dove si passerebbe dall’integrazione dell’elemento straniero a chi invece è italiano a tutti gli effetti. A chi le potrebbe dare della razzista per le sue parole risponde :

“Ci sentiamo dare dei razzisti ma non è così, semplicemente mi aspetto che mia figlia posso stare al passo con i programmi”.

Classi così eterogenee presentano delle criticità, ma anche delle risorse per il multiculturalismo che offre un panorama simile. Lo sforzo delle scuole dovrebbe essere quello di evitare di costituire sezioni ghetto, per non creare possibile forme di esclusione. Ma la presenza di bambini di etnie diverse può essere anche vista come una sfida, un modo per abbattere pregiudizi e stereotipi.
E voi che ne pensate? Una scuola multiculturale è un vantaggio o uno svantaggio per un bambino?

#FacceCaso

Di Luca Pennacchia

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