Nel corso di quest’anno il fenomeno è cresciuto a dismisura e si registra un numero sempre maggiore di matricole pescate fuori dal territorio d’origin
Nel corso di quest’anno il fenomeno è cresciuto a dismisura e si registra un numero sempre maggiore di matricole pescate fuori dal territorio d’origine. #FacceCaso.
La nuova tendenza delle Università moderne è quella di spostarsi dalla città in cui sono nate per andare a cercare studenti altrove. Nel corso di quest’anno il fenomeno è cresciuto a dismisura e si registra un numero sempre maggiore di matricole pescate fuori dal territorio d’origine.
– Normale di Pisa –
La Normale di Pisa, per esempio, il prossimo anno aprirà una sede a Napoli. Le tre tipologie di corsi con cui si avvieranno i lavori:
- blue economy (acquacoltura, pesca, biotecnologie marine, turismo marittimo),
- ingegneria del rischio, quindi valorizzazione dei beni culturali.
La Normale si occuperà della tutela del sito archeologico di Pompei “con i maggiori standard scientifici e tecnologici disponibili”.
La nuova sede altrove sarà affidata a Vincenzo Barone, che dice: “Potremo formare qui un pezzo della nuova classe dirigente italiana”.
“Sogniamo tutti che i giovani del Sud più promettenti in futuro non si sentano obbligati a emigrare negli atenei settentrionali”.
– Confederazione –
Un’altra forma di allargamento è la confederazione. Ne è un esempio sempre la Normale di Pisa che si è unita alla Scuola superiore Sant’Anna e all’Istituto di Studi superiori di Pavia.
“La scelta dell’eccellenza è alla portata di tutti quelli che vogliono accettare la sfida”. Ha spiegato il rettore dell’Università di Pavia Fabio Rugge.
“L’università del futuro deve concentrare le risorse in direzioni chiare e distintive. In Italia non c’è posto per venticinque atenei di punta in ingegneria sismica o studio delle migrazioni. Quindi, è necessario creare economie di scala con federazioni tra atenei e reti di ricerca per essere in grado di competere in un’arena internazionale”.
“Nel 2040 gli studenti nel mondo saranno 660 milioni contro i 200 milioni di oggi. L’offerta di formazione di pregio non riuscirà a crescere in proporzione e si assisterà a migrazioni di universitari verso le sedi appetibili. Le eccellenze italiane dovranno allearsi, pochi atenei italiani ce la faranno da soli”. Conclude.
– Bocconi –
Anche l’Università Bocconi con sede principale a Milano, sta portando i suoi costosissimi master in business administration a Roma andandosene quindi altrove. I corsi saranno rivolti a manager laureati con almeno trent’anni e non agli universitari.
Il corso si chiamerà “Executive Mba del weekend” e partirà il 4 maggio 2018, offrendo formazione specialistica il venerdì sera e il sabato: 20 mesi di lezioni, 280 sessioni d’aula a weekend alterni.
– All In –
È proprio in quest’ottica che le quattro università dell’Emilia Romagna – Bologna, Parma, Ferrara e Modena-Reggio hanno unito le forze sulle materie ingegneristiche e hanno fatto nascere due corsi con le otto più importanti aziende motoristiche d’area da cui ha preso vita Motorvehicle University of Emilia-Romagna.
COMMENTS