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Parità di genere di genere all’università: prima o poi ce la faremo?

Parità di genere di genere all’università: prima o poi ce la faremo?

Per quanto riguarda la scelta universitaria delle ragazze non esiste alcuna attitudine biologica. In Italia la scelta del lavoro è fortemente condizio

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Per quanto riguarda la scelta universitaria delle ragazze non esiste alcuna attitudine biologica. In Italia la scelta del lavoro è fortemente condizionata dagli stereotipi di genere.#FacceCaso.

Ieri presso l’università Milano Bicocca, si è svolto un workshop internazionale dedicato alla parità di genere nei sistemi universitari.

La prima donna laureata al mondo fu un’erudita veneziana, Lucrezia Elena Cornaro, che si laureò in filosofia nel 1678. Nonostante il traguardo, le fu impedito sempre di insegnare”. Ha fatto sapere Loredana Garlati, prorettore all’Orientamento. Da allora qualcosa è cambiato, ma molti settori sembrano ancora riflettere antichi stereotipi.

  • Università Iulm
    All’università Iulm, sono donne il 44% del totale fra ricercatori e professori, 44 su 100.
  • Bicocca
    A poca distanza nella classifica rosa, la Bicocca con 396 fra docenti e ricercatori di sesso femminile su 902, il 43,9 %.
  • La Statale
    Al terzo posto del podio milanese, si piazza l’università Statale, con 859 donne, fra professori e ricercatori, su 2.040 totali, il 42,1 %.
  • La Cattolica
    La Cattolica segue con la percentuale di 37,4% (486 su 1301).
  • Politecnico
    Al Politecnico, al sesto posto, il rapporto fra donne che si occupano di ricerca e insegnamento sul numero totale è 393 su 1383, il 28,4%.

Anno accademico 2016/2017

Esaminando le immatricolazioni dell’anno accademico 2016/2017 negli atenei milanesi, si apprende che su un totale di 32.678, le immatricolate sono 17.323, il 53%.

Per quanto riguarda le facoltà scientifiche la percentuale delle immatricolazioni di donne negli atenei milanesi cala al 35,8%.
Su un totale di 174.539 iscritti, la percentuale femminile è il 52,9% ridotta al 35,8% se si restringe l’analisi all’area scientifica a Milano.

Anno accademico 2015/2016

Nell’anno accademico 2015/2016, su un totale di 13.976 laureati in campo scientifico, le donne sono al 39,9%. Il rapporto delle laureate, è di 21.082 su un totale di 38.390, il 54,9%.

Nell’area Stem la presenza delle donne è ancora scarsa”. Osserva Carmen Leccardi, ordinario di Sociologia della Cultura della Bicocca.

Per quanto riguarda la scelta universitaria delle ragazze non esiste alcuna attitudine biologica. In Italia la scelta del lavoro è fortemente condizionata dagli stereotipi di genere.

Eppure le professioniI dell’area Stem sono quelle della leadership a livello aziendale: non accedervi tiene fuori le donne dai ruoli apicali e dalla possibilità di avere redditi adeguati. È importante impegnarsi ancora di più per superare queste barriere. Perché il mondo sarà sempre più all’insegna di tecnologia e innovazione. Il non accesso delle donne all’area Stem rischia di estrometterle dal ruolo di protagoniste delle trasformazioni che riguarderanno il nostro futuro”. Conclude Garlati.

Quanto tempo ancora dovrà passare prima di raggiungere la parità di genere?

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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