Tempo di lettura: 2 Minuti

Università: in arrivo il toto concorso insegnanti, un harakiri tutto italiano

Università: in arrivo il toto concorso insegnanti, un harakiri tutto italiano

Un caos si alza sul nostro sistema universitario, che complica inspiegabilmente il concorso per diventare insegnanti. Talvolta, certe complicazioni b

Scuole paritarie in via d’estinzione?
Google Maps, tragitti misti e musica
Milano si prepara ad accogliere Transformers Art

Un caos si alza sul nostro sistema universitario, che complica inspiegabilmente il concorso per diventare insegnanti.

Talvolta, certe complicazioni burocratiche non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano… E’ il caso degli studenti delle università pubbliche italiane. Sono stati risucchiati in questo vortice a causa di un’inspiegabile regola emessa dal Miur, secondo cui, per il concorso insegnanti senza abilitazione, è necessario ottenere 24 crediti formativi ( cfu ) .

La trappola è per tutti, non esistono modi per evadere questa ‘diavoleria’:

chi è già laureato deve pagare 500 euro di tasse per integrare gli esami, chi è ancora studente dovrà sostenere esami aggiuntivi, e persino a chi già ha acquisito i famigerati cfu occorre immatricolarsi, compilare moduli e pagare 200 euro senza alcuna ragione.

Una vera e propria truffa legalizzata per tentare il corso-concorso insegnanti promosso dal Miur. Il tutto, anche con il fiatone, visto che la Ministra Valeria Fedeli ha annunciato l’uscita del bando per gennaio, forse marzo 2018. Anche tra le macerie, però, c’è spesso chi ride sotto i baffi: causa i ritardi delle università pubbliche ad organizzare i bandi, a guadagnarci sono quelle private, che ‘strappano’ clienti sottoponendoli però a spese esorbitanti.

Infatti, perfino in una triste vicenda come questa è entrato in campo un vero e proprio gioco di business e concorrenza tra atenei privati: un nuovo spot per le varie Pegaso, Unicusano, Mnemosine, esponenti di un nuovo modo di fare università prevalentemente online, con lezioni più blande ed abbordabili per tutti. Senza arte né parte…ma con tutti a farne parte, verrebbe da dire. Ormai infatti queste sembrano le uniche strade percorribili per raggiungere il proprio obiettivo nel minor tempo possibile.

E in tutto questo harakiri, però, occorre riflettere sul paradosso che coinvolge le nostre università : da potenziali trampolini per offrire sbocchi nel lavoro, a trappola per entrare nei meandri dell’inadeguatezza programmatica -purtroppo – tutta italiana .

#FacceCaso

Di Emanuele Caviglia

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0