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Dentro la protesta degli insegnanti: i perché della contestazione

Dentro la protesta degli insegnanti: i perché della contestazione

Gae, graduatorie e sindacati. Facciamo chiarezza sullo scontro docenti-governo e i perchè di questa contestazione. Quando per una volta non sono loro

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Gae, graduatorie e sindacati. Facciamo chiarezza sullo scontro docenti-governo e i perchè di questa contestazione.

Quando per una volta non sono loro a dover giudicare, gli insegnanti fanno la voce grossa.
Nella giornata di lunedì un manipolo foltissimo di maestre e maestri di scuole primarie hanno manifestato il loro dissenso lungo tutto lo stivale. 20.000 di loro hanno “marinato” le lezioni per la contestazione contro Miur e governo.

Molti si sono radunati davanti alla sede di viale Trastevere, ma anche nelle altre città i colleghi si sono fatti sentire: a Torino una maestra su due ha deciso di scioperare, a Bologna c’è stato un sit in con 200 maestre, a Milano 500 e 300 a Cagliari. A Genova addirittura il corteo è stato aperto da alcuni bambini che reggevano lo striscione “non toccate le nostre maestre” ( anche se in realtà gli unici che non dovrebbero essere toccati in questa vicenda sono proprio i bambini ).

Ma perché il corpo docente è così inferocito?

Tutto parte dalla sentenza del Consiglio di Stato del 20 dicembre in cui si è stabilito che gli insegnanti che hanno fatto richiesta alla gae, anche facendo valere il valore abilitante del diploma magistrale conseguito nel 2002, non avevano il titolo per farlo per una questione di tempistica. Di conseguenza sono state destituite dal titolo di maestre di ruolo a semplici supplenti 43.600 di loro.

Ma che cos’è il gae a cui tanto si appellano i docenti? Letteralmente “graduatorie ad esaurimento” , è uno dei tre tipi per reclutare gli insegnanti nell’ordine delle loro assunzioni: per merito, per istituto e appunto ad esaurimento, quelle col maggior numero di partecipanti in quanto racchiudono tutti i docenti con la sola abilitazione all’insegnamento senza bisogno di nessun altro titolo.

La decisione del Consiglio di Stato afferma però che anche nel caso in cui si abbia conseguito il diploma magistrale entro il 2001-2, questo non costituisce un titolo sufficiente per l’inserimento nelle gae. Bisogna avere almeno la laurea in Scienze dell’educazione primaria per ricoprire questo ruolo.

A dir la verità la decisione del Consiglio non ha alcun effetto immediato. Infatti sono attese le sentenze di merito dei singoli ricorsi presentati dagli insegnanti.
Certo è però che tra aumento di contratto e concorsi ad esaurimento, tra insegnanti e governo è proprio un periodo di fuoco.

#FacceCaso

Di Emanuele Caviglia

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