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Pianodiriserva risponde alle domande di FacceCaso

Pianodiriserva risponde alle domande di FacceCaso

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Pianodiriserva, artisti emergenti sulla scena musicale italiana ma con un progetto già ben strutturato e cre

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Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Pianodiriserva, artisti emergenti sulla scena musicale italiana ma con un progetto già ben strutturato e credibile. FacceCaso!

La musica. Che bellezza. In un periodo particolarmente florido per un genere come l’Indie, tra tanti nuovi emergenti mi sono fatto quattro chiacchiere con Piannodiriserva. Ecco cosa ci siamo detti…

Pianodiriserva… come mai questo nome?

“ Pianodiriserva ” nasce un po’ casualmente, in una delle tante sere di un’estate ormai finita, nel quale ti scervelli nel cercare il nome adatto per far finalmente decollare quel progetto dedicato a tutto ciò in cui credi: la musica. Perché proprio “ Pianodiriserva ”? Perché la musica, dopotutto, è un piano di riserva! Un “piano B”, una scelta secondaria, la soluzione che vuoi ardentemente portare a compimento, ma che non scegli mai… causa gli stereotipi imposti dalla società, causa la famiglia che vorrebbe vederti sistemato e non che “perdessi tempo appresso a queste sciocchezze”, causa tutti quelli a cui hai sempre riposto alla domanda su quale lavoro facessi con “il musicista” e puntualmente ti è stato sempre replicato: “Si, bello! Ma… che lavoro fai?”.
“Pianodiriserva” è dunque un simbolo, una passione ardente nascosta, ma che prima o poi prende il sopravvento e si spinge fuori… in breve, è tutto ciò in cui crediamo veramente e in cui continueremo a credere anche contro i pareri di tutti coloro che non hanno avuto il coraggio di scegliere ciò che li fa stare bene e non ciò che è più conveniente!

A chi vi ispirate per la vostra musica?

Andrea: Ci ispiriamo principalmente ad artisti della nuova scena italiana: i Thegiornalisti (quelli Indie, naturalmente!) e Gazzelle per le melodie vibranti, Coez per l’intensità di voce, in parte anche a Calcutta per la particolarità dei testi. Tutti artisti romani, coincidenza?

C’è un singolo, quello d’esordio, che sta andando forte, “Sigarette e Caffè”: ce lo raccontate magari con qualche curiosità?

Francesco: “Sigarette e caffè” ha una storia che, per un singolo pezzo, può valere quasi quanto un album…magari sto esagerando, diciamo un EP! Ero in vacanza in Puglia questa estate e Andrea mi manda una sera una bozza della canzone, scrivendomi: “Ho sviluppato questo pezzo, che ne dici?”. Sentendola in cuffia la mia risposta è stata immediata: “Facciamolo”. Da li il lavoro è stato molto, i cambiamenti vari e abbiamo fatto praticamente impazzire Dario (il nostro producer dalla smisurata pazienza), ma alla fine dopo soli 5 mesi di lavoro, il 26 Gennaio scorso il brano è uscito sul nostro canale Youtube, presentato precedentemente sulle nostre pagine social di Facebook e Instagram… è stata una grandissima soddisfazione!

Artisti ma anche (per ora) studenti: com’è il vostro rapporto con l’università?

Certamente può essere definito un rapporto di “amore e odio”, come per tutti i ragazzi della nostra età, ma allo stesso tempo la musica ha influito molto nelle nostre vite anche accademiche, dato che comunque veniamo tutti da una formazione scolastica improntata ad essa. Vero, tra di noi ci sono anche laureati in altri ambiti di interesse o lavoratori, ma non ci sono dubbi che la musica sia sempre al primo posto nella categoria del “che vorresti fare da grande?”

L’immaginario Indie è molto forte: voi vi sentite di questa “corrente”?

L’obiettivo effettivamente era proprio quello, immedesimarsi nella nuova scena musicale “Indie”. Venivamo da uno stile “pop”, più cantautorale, ma notando il cambiamento e la freschezza data da questa nuova scuola di pensiero, dopo svariati ascolti del genere e degli artisti che abbiamo citato in precedenza, abbiamo deciso di tentare di variare, mantenendo sempre naturalmente una nostra identità, il nostro modo di pensare la composizione della nostra musica.

Chiudiamo con uno sguardo al futuro: il vostro “piano di riserva” è quello di vivere di musica?

Pensiamo che l’obiettivo di ogni musicista che ami il suo mestiere e ciò che fa sia poter vivere con essa. Ci siamo domandati spesso quali fossero i nostri obiettivi a lungo termine e ne abbiamo parecchi su cui vorremo mettere una bella spunta appena portati a compimento, ci crediamo molto!
Naturalmente, nell’eventualità, avremo sempre un “ pianodiriserva ” per farci accettare socialmente, al momento puntiamo tutto su questo progetto.

#FacceCaso

Di _Riccardo Zianna_

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