Gli asili diventano estesi a tutta la fascia di bambini dai tre ai sei anni. Rivoluzione in Francia. Il presidente della Repubblica, Macron, ha decis
Gli asili diventano estesi a tutta la fascia di bambini dai tre ai sei anni.
Rivoluzione in Francia. Il presidente della Repubblica, Macron, ha deciso di abbassare l’età minima per la scuola dell’obbligo dai 6 ai 3 anni a partire dall’anno scolastico 2019. La misura più che altro simbolica mira a riconoscere il ruolo della scuola materna, già frequentata da molti bambini a quell’età. Infatti secondo i dati del Ministero dell’istruzione nel 2014 l’11,8 % dei bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni e la quasi totalità di quelli tra i 3 e i 5 anni risultano iscritti alla scuola materna.
Un rapporto dell’OCSE ha rivelato nel 2017 che una percentuale vicina al 100% dei bambini di 3 anni è scolarizzata, mentre la media OCSE si aggira intorno al 70%. L’annuncio ufficiale è arrivato dal presidente questa mattina, durante la cerimonia di apertura della conferenza annuale delle scuole d’ infanzia. Vari i temi all’ordine del giorno tra cui lo sviluppo della memoria, del sonno e della salute dei bambini di età compresa tra 0 e i 6 anni. Il ministro dell’istruzione che ha organizzato l’evento ha definito la scuola materna come
“Il più potente mezzo di eguaglianza e di progresso sociale di cui disponiamo”.
L’ iniziativa intende fare della scuola il luogo della vera uguaglianza, e allo stesso tempo vuole che l’educazione pre-elementare
“Non sia più considerata come un espediente per tenere i bambini di giorno”.
L’obiettivo dunque è quello di riconoscere l’ importanza della scuola materna, che non viene più considerata come un baby sitter scolastico o soltanto un luogo di semplice preparazione alla scuola elementare.
Il governo calcola che la misura richiederà la creazione di 800 posti di lavoro e riguarderà circa 26 mila bimbi. La riforma della scuola dell’obbligo fa parte di un pacchetto di misure del governo nel campo dell’educazione.
Tra esse il raddoppio delle classi preparatorie alla scuola elementare nelle zone svantaggiate, la modifica delle procedure di accesso all’università, la riforma della formazione professionale. L’annuncio pone le sue basi teoriche negli studi che dimostrano come la stimolazione precoce del bimbo da o ai 5 anni contribuisce al buon esito scolastico, particolarmente significativo per i bambini di famiglie svantaggiate.
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