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Contro la guerra molti studenti decidono di rimanere in Siria per ricostruire

Contro la guerra molti studenti decidono di rimanere in Siria per ricostruire

La maggior parte della popolazione siriana cerca di abbandonare una Siria martoriata dalla guerra civile. Diversi ragazzi hanno però deciso di rimaner

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La maggior parte della popolazione siriana cerca di abbandonare una Siria martoriata dalla guerra civile. Diversi ragazzi hanno però deciso di rimanere.

Dopo sette lunghi anni, la guerra civile in Siria continua. Sono state distrutte intere città, migliaia di case, scuole, un numero inestimabile di persone è rimasto vittima delle bombe, tantissimi siriani hanno deciso di lasciare il paese e andarsene.

Eppure, in una terra dove sembrano non esserci speranze, qualcuno ha deciso di rimanere. Sono i ragazzi che, non volendo o non potendo partire, hanno deciso di portare avanti gli studi universitari in Siria, per costruire le fondamenta per il loro futuro e del paese.

L’università online “UoPeople” può rappresentare il loro futuro

Sotto l’incessante raffica di bombe, le sparatorie e gli attenti, diversi ragazzi hanno trovato il coraggio e la voglia di ripartire. Ma le università, se non sono distrutte, ormai sono chiuse o comunque molto pericolose da frequentare. Per questo molti di loro hanno deciso di studiare online, frequentando un’università quale la statunitense “UoPeople” (l’Università della Gente), che garantisce ai ragazzi siriani una borsa di studio.

Quando i bombardamenti diventano molto pesanti, possiamo pensare solo a sopravvivere. Ma poi, quando la situazione migliora, anche solo per poco, torniamo a pensare al nostro lavoro, ai nostri studi, al nostro futuro – ha spiegato ai microfoni della BBC, Mahmoud, 20enne che studia informatica -. Voglio laurearmi. Per noi sotto assedio è una grande opportunità, dà speranza agli studenti. Se ne ho l’opportunità, voglio essere parte del processo di ricostruzione del paese“.

Anche studiare online non è però facile. Oltre che trovare il tempo e la giusta tranquillità e concentrazione, spesso mancano le materie prime. Molte città della Siria, infatti, sono state devastate dalla guerra, tanto da non essere disponibile stabilmente l’energia elettrica e la connessione a Internet.

Loro, però, non si vogliono arrendere e vogliono combattere, come ha sottolineato Majed, un altro studente di informatica. “Le nostre vite dovrebbero continuare, la guerra non dovrebbe impedircelo. Alla fine saremo noi a ricostruire il paese e riparare i danni. Credo che l’istruzione ci aiuterà a costruirci un futuro“.

#FacceCaso

Di Lorenzo Maria Lucarelli

 

 

 

 

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