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Alternanza e disabilità: le soluzioni migliori

Alternanza e disabilità: le soluzioni migliori

Come conciliare la disabilità con l'alternanza scuola-lavoro. Le soluzioni più adatte proposti dall'ANP. La Buona Scuola ha introdotto l'Alternanza s

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Come conciliare la disabilità con l’alternanza scuola-lavoro. Le soluzioni più adatte proposti dall’ANP.

La Buona Scuola ha introdotto l’Alternanza scuola-lavoro, e fino qui ci siamo. Ma come conciliare queste ore di lavoro con la disabilità? Proprio per questo ci sarà un convegno al CNEL, organizzato dall’ANP, dal nome “Alternanza scuola-lavoro e disabilità: proposte di percorsi efficaci”. Proprio per aiutare insegnanti e presidi a trovare le soluzioni migliori.

Insieme alla conferenza verrà presentata anche una guida su cosa consigliare ai ragazzi con disabilità, che in questo momento sono circa 235.000 a frequentare le scuole secondarie. I ragazzi che sono impegnati nell’alternanza invece sono circa un milione, di cui il 3% ha una disabilità certificata. Al convegno saranno presenti anche i presidenti e le personalità importanti di tante associazioni che si occupano di ragazzi con handicap, dall’autismo alla sindrome di Down.

Il MIUR, qualche tempo fa aveva dato delle indicazioni per le scuole e per il comportamento da tenere. La figura più importante di tutte è quella del tutor, che dovrà accompagnare i ragazzi nel loro percorso di lavoro e verificare che non interferisca in nessun modo con la loro vita. I percorsi di ASL in questo caso devono tenere conto anche delle ore che il ragazzo può affrontare proprio per non dare problemi di nessun tipo.

Per alcuni ragazzi, ci sarà anche la possibilità di affrontare l’esperienza direttamente a scuola proprio perché alcuni potrebbero avere problemi a lavorare in un ambiente diverso o al di fuori dei luoghi abitualmente frequentati.

Dall’altro lato, però, il MIUR non ha ancora fornito delle valide alternative per queste situazioni e proprio per questo il convegno che si terrà il 21 maggio è importante. Una sfida fondamentale, per permettere a tutti i ragazzi di avere un’esperienza formativa senza che la disabilità interferisca nella parte più bella di questo progetto.

Psss, se ti interessa l’argomento guarda qui, c’è un articolo davvero interessante.

#FacceCaso

Di Benedetta Erasmo

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