Durante l'incontro alla SIOI sui giovani è stato ribadito un concetto importante: i giovani sono il cambiamento. Lo dice l'ONU nell'Agenda 2030. Non
Durante l’incontro alla SIOI sui giovani è stato ribadito un concetto importante: i giovani sono il cambiamento. Lo dice l’ONU nell’Agenda 2030.
Non è facile vivere in un mondo dove ai giovani sono affidate così tante responsabilità, ma soprattutto la fiducia nei ragazzi sta calando sempre di più. E non è una cosa che fa piacere sentire. Ascoltando bene, però, ci accorgiamo che qualcuno ancora crede nei giovani, soprattutto ascoltando la conferenza che c’è stata alla SIOI sui giovani e l’Agenda 2030.
Spieghiamo due cose, innanzitutto. La SIOI è la società italiana per l’Organizzazione Internazionale e si occupa di temi di politica internazionale attraverso master, corsi e conferenze. L’Agenda 2030, invece, è un piano delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile. Detto questo, andiamo avanti. Proprio alla SIOI c’è stata una tavola rotonda per parlare del ruolo dei giovani nello sviluppo ed è stato sottolineato da Jayathma Wickramanayake, l’inviata speciale per i giovani del segretario generale dell’ONU, come noi ragazzi siamo chiamati a rappresentare il cambiamento.
Basti pensare che i ragazzi under 30 rappresentano circa la metà della popolazione mondiale e di questi circa 25 milioni sono migranti o rifugiati o vivono in zone di guerra. Noi possiamo aiutarli, anche con piccoli gesti, come la sensibilizzazione ai problemi che ci sono al di fuori dell’Italia, senza gridare all’emergenza migranti.
Tutti i ragazzi che stanno facendo volontariato non si rendono conto di attuare proprio i punti dell’Agenda 2030 e non solo fanno un favore a loro stessi, ma anche alla comunità. Il punto di partenza è, ancora di più, l’istruzione tanto importante in Italia quanto fondamentale nelle zone di guerra. E da lì si deve cambiare. Il cambiamento è il pilastro principale nel momento in cui si vogliono migliorare le cose. Non trovi?
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