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Da scuola a ” knowledge school “: cosa sono e qual è la differenza

Da scuola a ” knowledge school “: cosa sono e qual è la differenza

Ecco cosa aspetta il Ministero dell'Istruzione targato 5stelle-Lega. Neanche il tempo di farlo, che il nuovo governo 5stelle-Lega ha già un'intrigant

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Ecco cosa aspetta il Ministero dell’Istruzione targato 5stelle-Lega.

Neanche il tempo di farlo, che il nuovo governo 5stelle-Lega ha già un’intrigante sfida su cui lavorare. Riguarda l’istruzione, e si tratta di far passare la scuola a una ” knowledge school ” .

Consiste nel portare la formazione dei docenti da occasionale a strutturale, ecco perché il Miur ha impegnato esperti provenienti dal mondo universitario, della formazione e Ispettori ministeriali, in un’attività di riflessione sul riassetto organizzativo della scuola.

Tante menti sono meglio di una, dunque in questa collaborazione hanno cooperato tre gruppi di lavoro:

    1. Occupatosi della definizione di indicatori di qualità e governance
    2. Riguardante la definizione degli standard professionali
    3. Occupatosi della progettazione del Dossier professionale del docente

I vari gruppi hanno composto un mix dei temi affrontati che può rappresentare un inizio per la costruzione di un “sistema motivante della formazione continua” . Cosa aiuta? Il tutoraggio, il supporto e la valorizzazione in termini di ricadute, sulla vita professionale dei singoli docenti. Questa sorta di circolo virtuoso, questa ” knowledge school ” diventa anche strumento qualificanto del dossier personale, del bilancio di competenze e di piano per lo sviluppo professionale.

Nello specifico si è dovuto lavorare all’implementazione della Buona Scuola di Matteo Renzi, proprio in concomitanza della fine della legislatura. Inoltre, le modifiche proposte impatteranno sull’aspetto contrattuale del rapporto degli insegnanti; perciò, bisognerà inserire le necessarie integrazioni e modifiche normative nel prossimo CCNL.

La possibilità di attuare le innovazioni proposte dalla knowledge school dipenderà anche dall’atteggiamento che assumeranno gli insegnanti e i sindacati delle scuole.

#FacceCaso

Di Emanuele Caviglia

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