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Batteri e pittura: avresti mai creduto che potessero essere in correlazione?

Batteri e pittura: avresti mai creduto che potessero essere in correlazione?

Ti spieghiamo come dipingere senza tempere, quindi #FacceCaso. Frequento il liceo classico, questo non esclude che mi piacciano le materie scientific

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Ti spieghiamo come dipingere senza tempere, quindi #FacceCaso.

Frequento il liceo classico, questo non esclude che mi piacciano le materie scientifiche. Cioè: non lo esclude per gli altri, per me puoi proprio escluderlo dato che io e qualunque cosa che abbia a che fare con numeri e conti siamo due universi paralleli infatti non posso giocare a scala quaranta senza calcolatrice quindi mai mi sarei aspettata di scrivere qualcosa che riguardasse direttamente le scienze ma lo sto facendo.

È un evento più unico che raro, quindi #FacceCaso.

Ci troviamo a Roma, nel dipartimento di Fisica dell’Università Sapienza dove gli scienziati sono diventati pittori e ceppi di batteri tempere: dato ciò che ho scritto prima non potevo raccontare niente di monotono.

Il principio è quello di riuscire a controllare i batteri con dei fasci di luce in modo da disporli secondo la maniera opportuna: i “colori” usati si chiamano Escheria Coli si trovano nell’intestino degli animali a sangue caldo incluso l’uomo e (normalmente) hanno il ruolo di aiutare la digestione ma sono stati i prescelti dalla Sapienza per la loro capacità di spostarsi in modo molto veloce, percorrono circa dieci volte la loro dimensione in meno di un secondo come se io, alta 1.80m riuscissi a spostarmi di 1,8 km in un secondo.

Tale energia per spostarmi io la ricaverei dalla grigliata di ferragosto o da un qualunque pranzo da nonna, invece i nostri Escheria Coli la ricavano da un processo chimico che fornisce energia necessaria per azionare una specie di elica che permette il movimento.

Quest’ultimo però può essere controllato dalla luce grazie alla presenza nel loro organismo della proteorodopsina ovvero una molecola che permette di trasformare l’energia solare in energia da utilizzarsi per il movimento. Inizialmente gli scienziati hanno proiettato figure formate da forme geometriche tipo una sorta di “scacchiera” con luci di varia intensità per poi proiettare immagini molto più complesse come il volto di Francesco Totti o della Monnalisa, i batteri hanno quindi modificato la loro velocità di movimento andando a formare i due ritratti in un tempo di circa 4 minuti ma in dimensioni molto contenute.

Non Ovviamente l’obbiettivo degli scienziati non è quello di continuare a dipingere con gli Escheria Coli ma quello di impiegare in qualche modo questa loro abilità a favore dell’organismo umano: essi essendo in grado di creare strutture a tre dimensioni potrebbero essere impiegati per il trasporto di materiale biologico all’interno dell’organismo.

Bella Storia!

Di Claudia Biasci

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