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Una studentessa rischia il lavoro per colpa dell’università di Bari

Una studentessa rischia il lavoro per colpa dell’università di Bari

La ragazza ha preso un appuntamento con un impiegato della segreteria incaricato di rilasciare il documento ma.. #FacceCaso. La notizia che sto per d

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La ragazza ha preso un appuntamento con un impiegato della segreteria incaricato di rilasciare il documento ma.. #FacceCaso.

La notizia che sto per darti mi ha lasciata perplessa. Protagonisti della vicenda, l’università di Bari e il malcapitato papà di una ex studentessa.

Sua figlia necessitava del certificato di laurea per iniziare una nuova esperienza professionale in un nosocomio tedesco. Fin qui niente di strano. La ragazza ha preso un appuntamento con un impiegato della segreteria incaricato di rilasciare il documento.

Il fatidico giorno dell’appuntamento, il papà è andato al Policlinico di Bari, ma non ha trovato nessuno. si è accorto che in giro non c’era anima viva. Gli è stata d’aiuto solo una donna che lavorava nell’ufficio dell’Urp dell’ospedale la quale, per evitare che il malcapitato girovagasse a destra e a manca, ha tentato di contattare qualcuno della segreteria Urp della Facoltà ma senza successo.

“Quel certificato deve essere consegnato in tempi brevi. É necessario che arrivi prima all’ambasciata tedesca per la traduzione letterale. Mia figlia rischia di perdere il posto tanto agognato”. Ha fatto sapere preoccupato il signore. 

Così, da buon papà, si è recato a piedi all’Urp dell’Università con sede nell’ex Palazzo delle Poste in via Nicolai. Ci ha trovato un vecchietto scorbutico che lo ha ironicamente invitato ad andare al mare, gli uffici avrebbero riaperto la settimana successiva.

Definitivamente sconfitto si arrende e torna a casa. La speranza però è l’ultima a morire e il papà ha deciso di contattare il rettore Uricchio:

“Io sono un cittadino, pago le tasse e ho il diritto di usufruire di un servizio. Ma che senso aveva dire al telefono che era possibile ritirare il certificato in questi giorni per poi scoprire da una piccola scritta su un foglio che gli uffici sono deserti? Mi dispiace per mia figlia. Sappiamo io e mia moglie quanti sacrifici abbiamo fatto per realizzare i suoi sogni. Siamo nel 2018 e cose di questo genere, in un’Università, non possono accadere”.

Roba da matti.

#FacceCaso. 

Di Francesca Romana Veriani 

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