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A soli 22 anni rispondeva alle lettere di Obama, ecco chi è Kolbie Blume

A soli 22 anni rispondeva alle lettere di Obama, ecco chi è Kolbie Blume

Spazio per i giovani, questo è uno degli obiettivi perseguiti dal Presidente Obama. É così che Kolbie Blume è diventata la ragazza che rispondeva alla

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Spazio per i giovani, questo è uno degli obiettivi perseguiti dal Presidente Obama. É così che Kolbie Blume è diventata la ragazza che rispondeva alla sua corrispondenza.

Immaginate cosa significhi ricevere 10mila lettere o email ogni giorno, io già mi stresso se ne ricevo più di 10… Pensate 10mila!! Ovviamente ogni Presidente degli Stati Uniti dispone di un ufficio apposito che si occupa di gestire la corrispondenza, anche perché ogni messaggio merita sempre una risposta. A soli 22 anni, Kolbie Blume è diventata l’addetta alla corrispondenza “più delicata” del Presidente Obama. Ecco la sua storia.

Che curriculum serve per lavorare alla Casa Bianca?

Questa è la domanda che sorge spontanea quando si legge che una ragazza di 22 anni, senza nemmeno una laurea, è stata assunta da un Presidente. Certo, qui in Italia si diventa anche vice-presidenti senza la laurea, ma questa è un’altra storia…

Kolbie Blume è una ragazza nata a Salt Lake City nello Utah, e al college studiava letteratura. Quando vide Obama parlare per la prima volta ne rimase veramente colpita e affascinata, e si mise subito all’opera. Così, nel 2014 arrivò il suo primo contratto come stagista presso l’Office of Presidential Correspondence (OPC). Kolbie si dimostrò da subito così brava che dovettero assumerla, ma non in un posto qualsiasi, fu inventato un ruolo apposito per lei: la “Responsabile della posta standard“.

Il lavoro di Kolbie per il Presidente

Delle 10mila lettere ricevute ogni giorno, Obama voleva leggerne 10. Chiedeva all’OPC di selezionare per lui 10 lettere al giorno che fossero le più rappresentative degli umori del Paese. Questo era il suo modo per avere sempre una percezione chiara degli umori generali.

Delle 10 lettere che Obama leggeva ogni sera, solo alcune ricevevano una risposta diretta del Presidente (addirittura a mano!), per il resto lasciava qualche appunto e le rimandava all’ufficio. A questo punto entrava in gioco Kolbie che doveva elaborare una risposta immaginando sempre cosa avrebbe detto il Presidente in quella circostanza. Una vera sfida!

Vi piacerebbe fare questo lavoro?

#FacceCaso

Di Chiara Zane

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