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Presidi: massimo sforzo e minima retribuzione

Presidi: massimo sforzo e minima retribuzione

Tre anni fa, un dirigente qualunque di Università e Ricerca guadagnava 96.216,56 euro l’anno. Un dirigente scolastico ne percepiva 57.893,28.  #FacceC

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Tre anni fa, un dirigente qualunque di Università e Ricerca guadagnava 96.216,56 euro l’anno. Un dirigente scolastico ne percepiva 57.893,28.  #FacceCaso.

I presidi si sono stancati di stare senza contratto e con il lavoro in continua crescita. Il problema accomuna ben 8mila dirigenti scolastici del sindacato Udir. Molti di loro dovranno sdoppiarsi a causa delle reggenze, i famosi incarichi di un anno che vengono assegnati a presidi aventi in carico già altre scuole. 

Ai dirigenti scolastici erano stati promessi aumenti, ai docenti i rinnovi del contratto. Il problema è che il governo non ha i mezzi per adeguare gli stipendi a quelli dell’intero comparto, senza parlare del fatto che recuperare una parte del potere d’acquisto perso negli ultimi dieci anni risulta impossibile.

Diamo un po’ di cifre. Pensa che lo stipendio dei dirigenti scolastici è di 3.556,68 euro lordi annui. Quello degli altri dirigenti dello stesso comparto è di 12.155,61 euro lordi annui. 

Tre anni fa, un dirigente qualunque di Università e Ricerca guadagnava 96.216,56 euro l’anno. Un dirigente scolastico ne percepiva 57.893,28. Nonostante il tentativo di rimettere in regola il tutto con la Legge di Bilancio, se sufficienti per il 2018, i soldi per il 2019 non bastano.

Il bello è che con questa storia della reggenza, i presidi si trovano a fare il doppio del lavoro per soli 500 euro al mese, il tutto per tappare i buchi delle 2.102 sedi vacanti assegnate. In compenso lo Stato grazie a questo scherzetto, risparmierà ben 110 milioni di euro di stipendi che in dieci anni diventano quasi mezzo miliardo di euro. 

Per adesso, gli unici soldi disponibili per il rinnovo dei contratti sono 37 milioni per il 2018, 41 milioni per il 2019 e 96 milioni a decorrere dal 2020 (più 35 milioni destinati dalla legge di bilancio 2017).

#FacceCaso. 

Di Francesca Romana Veriani 

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