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Maturità che cambia e studenti soddisfatti, spieghiamo il perché

Maturità che cambia e studenti soddisfatti, spieghiamo il perché

Quest’anno la maturità sarà veramente diversa da quelle degli anni passati, a partire dalla Buona Scuola. Cerchiamo di capire come mai molti studenti

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Quest’anno la maturità sarà veramente diversa da quelle degli anni passati, a partire dalla Buona Scuola. Cerchiamo di capire come mai molti studenti si dichiarino soddisfatti.

Maturità 2019, si cambia nettamente. Il sistema dei punteggi rivoluzionato, l’inserimento delle prove Invalsi, la prima prova senza più tema storico, saggio breve riformato. E ancora tracce d’attualità e analisi del testo raddoppiate, assenza di terza prova. È una maturità davvero diversa rispetto quella degli ultimi anni. Molti hanno criticato certi aspetti, come quello dell’eliminazione della prova storica, davvero mossa incomprensibile e stupida. Altri hanno apprezzato dei cambiamenti, ma finora stiamo parlando del parere di esperti, tecnici, professori. Ognuno da valutazioni oscillanti tra la critica durissima e quella “soft”, positive meno del necessario.

L’altra faccia della medaglia sta però nel pensiero dei ragazzi, i veri chiamati in causa sul cambiamento in atto.
L’esame di Stato è ufficialmente ridisegnato secondo la circolare ministeriale del 4 ottobre, che ha definito i punti conclusivi. Skuola.net, in tutto ciò, ha intervistato 1000 studenti per chiedere il loro parere, e i risultati sono stati decisamente positivi. In poche parole, questa nuova maturità sembra piacere.

I mille maturandi hanno detto, nel 34% dei casi, che il nuovo impianto è positivo rispetto al precedente, secondo l’11% il contrario, mentre il 22% parla di invariata difficoltà.

I ragazzi sembrano maggiormente convinti della riduzione delle prove scritte, apprezzata da due intervistati su tre, perché secondo loro grazie alla nuova articolazione potranno dedicare più tempo alla preparazione della seconda prova, quella che caratterizza ogni indirizzo. Il 14% invece crede che sarebbe stato il caso di cimentarsi anche nella terza prova, più nell’ottica di alzare il punteggio.
Ancora, il 61% si è detto favorevole alla presenza della doppia traccia di attualità alla prima prova, per poter liberare di più nella scrittura creativa, e solo il 23% avrebbe voluto conservare le quattro tracce del saggio breve.

E invece opposto il dato per cui il 68% dei ragazzi ha votato a favore della vecchia tipologia B, con i quattro ambiti diversi.
Nel raddoppio dell’analisi del testo i segnali di consenso sono molto alti, il 72% degli intervistati, che però sottolinea, nel 60% dei casi, come sia meglio avere autori “conosciuti”.
Sul tema storico, la cui eliminazione è stata tanto dibattuta e criticata, il 37% si è espresso a favore di una sua presenza nella maturità 2019, mentre il 44% la ritiene troppo difficile, e quindi non l’avrebbero scelta.

Nel nuovo sistema dei punteggi, che prevede 40 crediti dalle due prove scritte, 20 dall’orale e 40 dal curriculum scolastico, c’è maggior divisione. Siamo circa a metà tra chi non si fa problemi per questa scelta, e chi invece avrebbe voluto giocarsi più punti nella prova di giugno.

È un quadro quindi disegnato in positivo dai futuri maturandi, che senza troppi problemi manifestano un certo interesse e una positiva curiosità nel provare questa nuova maturità.

#FacceCaso

Di Umberto Scifoni

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