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Videogiochi e violenza, l’ennesimo studio ne smentisce il legame

Videogiochi e violenza, l’ennesimo studio ne smentisce il legame

Smentita ancora una volta la leggenda metropolitana che lega i videogiochi alla violenza adolescenziale. Arriva dall'Università Oxford il risultato d

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Smentita ancora una volta la leggenda metropolitana che lega i videogiochi alla violenza adolescenziale.

Arriva dall’Università Oxford il risultato dello studio sulla violenza adolescenziale, come riportato da everyeye, nel quale si esclude qualsiasi nello tra videogiochi e aggressività. Non è il primo e sicuramente nemmeno l’ultimo studio utile a sfatare una leggenda che ormai vive da tempo. Il Professore Andrew Przybylski ha condotto lo studio che proverà nuovamente a sfatare il mito. Ricordiamo negli anni  i vani tentativi di molti altri studiosi tra cui Craig Anderson, Douglas Gentile e Katherine Buckley che nel 2007 nel compendio Violent Video Game Effects on Children and Adolescents, dove ne dimostravano quanto casuale potesse essere la consequenzialità di questo effetto.

Lo studio

Il professor Przybylski è uno psicologo sperimentale e direttore della ricerca presso l’Oxford Internet Institute. Da sempre ha incentrato il suo lavoro sulla psicologia collegata agli ambienti virtuali, dai giochi ai social media, proprio per studiarne gli effetti sull’uomo. Il professore ha effettuato lo studio su mille adolescenti circa con i rispettivi genitori, per un totale di 2008 soggetti. Al termine del test ha pubblicato i risultati sul sito della Royal Society Open Science, dove nega il nesso tra le violenza e videogiochi.

“l’idea che i videogiochi violenti alimentino l’aggressività delle persone nel mondo reale è popolare, ma non è supportata da alcun test condotto nel tempo. Nonostante l’interesse per l’argomento manifestato dai genitori e dalle personalità pubbliche e politiche, la ricerca ha dimostrato che non c’è nessuna ragione per preoccuparsi”.

Non dimentichiamoci  nel 2011, in uno studio sulla gioventù svolto in Germania, Von Salisch ha scoperto che i bambini aggressivi tendono a selezionare videogiochi più violenti Anche lo stesso  Andrew Przybylski nel 2014 notò che è la frustrazione personale del giocatore a spingerlo verso l’uso di giochi di questo tipo e per lunghe sessioni. Il consiglio finale del professore è quello di concentrare gli sforzi della comunità scientifica e degli organi competenti su uno spettro più ampio del caso, cercando a monte il problema di un uso “tossico” dei videogiochi che ne porta alla dipendenza.

#FacceCaso

Di Dario Argenziano

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