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Si sceglie la scuola, Giannelli “Seguire il consiglio di esperti”

Si sceglie la scuola, Giannelli “Seguire il consiglio di esperti”

Scegliere le medie e le superiori può essere molto complicato. La scuola secondaria, più di ogni altra, può accompagnarci nel futuro o lasciarci a pie

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Scegliere le medie e le superiori può essere molto complicato. La scuola secondaria, più di ogni altra, può accompagnarci nel futuro o lasciarci a piedi.

Tra pochi giorni inizia l’anno scolastico 2020/2021. No, non avete letto male, il 7 gennaio aprono le iscrizioni alle scuole primarie (le cosiddette medie n.d.r.) e secondarie per l’anno prossimo. La scelta è vasta, l’indecisione fortissima. Che farò da grande? Medico, giornalista, ingegnere? E come ci si arriva, qual è la scuola giusta per me?

Difficile dirlo, ognuno di noi conosce i propri pregi e i propri difetti e sa cosa è meglio per lui/lei. Oppure no, magari meglio chiedere al prof di turno cosa sarebbe meglio per noi. Oddio cosa fare?

Innanzitutto respira, sei in buona compagnia: assieme a te saranno circa 1 milione e 600 mila in tutta Italia a dover prendere una decisione entro il 31 gennaio.

Deve essere per forza un liceo?

Da qualche anno”, fa sapere Cristina Costarelli, preside dello scientifico Newton di Roma, “si registra un grosso afflusso di iscritti nei licei: è come se i genitori pensassero che la buona istruzione sia solo quella offerta dai licei. Ma, in base alla nostra esperienza, un paio di alunni in ogni prima non ha fatto la scelta giusta. In questi casi, per evitare la bocciatura, convochiamo le famiglie e cerchiamo di riorientare gli studenti verso altri indirizzi”.

Dello stesso avviso pare Antonello Giannelli, capo dell’Associazione nazionale presidi: “Sarebbe preferibile seguire il consiglio di esperti piuttosto che affidarsi alle proprie impressioni. Spesso le famiglie assecondano i figli che vogliono seguire compagni e amici. Quel 25% di dispersi, spesso bocciati, potrebbe avere più successo se seguisse i consigli dei docenti della scuola media”.

“A 13 anni i ragazzini non hanno capacità di scelta e i genitori per accontentarli seguono i loro desideri. In Francia, per esempio, il sistema è più rigido: la scelta dell’indirizzo è deciso dalla scuola di grado inferiore”.

Un modello cui ispirarci o una limitazione della libertà di scelta?

#FacceCaso

Di Giulio Rinaldi

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