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Ripresa delle scuole: la situazione in Europa (aspettando l’Italia)

Ripresa delle scuole: la situazione in Europa (aspettando l’Italia)

Mentre si fanno ancora i conti con l'emergenza Coronavirus, in alcuni paesi europei sono già pronti i piani per la ripresa delle scuole. La pandemia

Alunni in pigiama, i presidi si lamentano
Presidi contrariati. In coro (o quasi) protestano: “Così non riapriamo”
Dalla Scozia arriva un’attività per le scuole da adottare… di corsa!

Mentre si fanno ancora i conti con l’emergenza Coronavirus, in alcuni paesi europei sono già pronti i piani per la ripresa delle scuole.

La pandemia da Coronavirus imperversa ancora in tutto il mondo. Mentre si fanno i conti con l’emergenza, però, molti paesi studiano piani per una progressiva riapertura e convivenza con il Covid-19. A partire dalla ripresa delle scuole. Argomento su cui invece, in Italia, ancora non ci sono decisioni ufficiali – attese comunque nei prossimi giorni – ma solo la nomina di una (ennesima) commissione di esperti per l’analisi delle possibili strade da percorrere.

In Europa, in generale, la situazione appare molto frastagliata. Alla faccia di una Unione più di facciata che di fatto, ogni nazione sta provvedendo singolarmente a dettare propri canoni e parametri per permettere agli alunni di tornare tra i banchi.

I paesi del nord

Addirittura in Islanda (paese al di fuori dell’UE), gli istituti scolastici non sono mai stati chiusi, né sono mai state applicate misure di contenimento. In Svezia, similmente, la serrata ha riguardato solo università e scuole superiori, ma per entrambe è prevista a breve la riapertura. E questo nonostante le autorità sanitarie abbiamo comunicato che nella settimana passata si siano registrate anche oltre 100 morti al giorno.

In Norvegia (anche lei non membro europeo) dal 20 aprile sono tornati operativi gli asili nido. Il 27 via libera anche per tutti gli altri istituti. Qualche giorno prima, era stata la Danimarca a far tornare gli alunni delle elementari in classe, ma con specifiche misure di tutela. Niente genitori che accompagnassero i bimbi fin dentro le strutture. Niente assembramenti in sala docenti, banchi ben distanziati e giochi durante la ricreazione solo a piccoli gruppi.

Germania

Dal 3 maggio sarà la volta degli studenti tedeschi. Infatti la settimana scorsa un accordo trovato tra il governo centrale di Berlino e i singoli Lander della federazione ha dato l’ok alla ripresa, che sarà comunque scaglionata. Anche in Germania, per altro, saranno adottate misure specifiche per la tutela igienico-sanitaria. Distanza tra i banchi di almeno un metro e mezzo e sapone a disposizione per tutti, con l’obbligo di lavarsi spesso le mani.

Francia

In Francia, non senza polemiche tra gli operatori sanitari, il presidente Macron ha annunciato che le scuole riapriranno dal prossimo 11 maggio. I primi a rientrare saranno gli alunni delle elementari, ma lo faranno divisi in gruppi di massimo 15 per classe.

Una settimana più tardi toccherà ai ragazzi delle medie e dei licei. L’idea è di arrivare gradualmente alla completa ripresa delle attività dal 25 maggio. Saranno comunque previste per tutti gli studenti francesi alternanze tra lezioni in presenza fisica in aula, insegnamento a distanza ed attività fisica all’esterno.

Spagna & UK, dove regna l’incertezza

Dei due principali reami del Vecchio Continente, a regnare è l’incertezza. In Spagna si punta a riaprire i primi di giugno, ma tutto dipenderà dall’andamento della ormai tristemente nota curva dei contagi. Le indicazioni dalle autorità scientifiche non consentono ancora di pianificare una data certa, né di studiare possibili accorgimenti logistici o altre forme di tutela.

Discorso simile per il Regno Unito. C’è solo una vaga intenzione di ripartire “nelle prossime settimane“, come più volte ha ribadito il governo. Il quale però ha anche smentito le voci che ipotizzavano prime parziali riaperture per l’11 maggio.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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