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Davide Amati torna con un nuovo singolo e gli ho fatto qualche domanda

Davide Amati torna con un nuovo singolo e gli ho fatto qualche domanda

Davide Amati ha da poco firmato un contratto con la Uma Records e mi sembrava giusto fare quattro chiacchiere con lui sul suo nuovo singolo. Abbiamo

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Davide Amati ha da poco firmato un contratto con la Uma Records e mi sembrava giusto fare quattro chiacchiere con lui sul suo nuovo singolo.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Davide Amati, nuova firma di Uma Records che ha di recente pubblicato un nuovo singolo dal titolo Allunga Il Passo, imperativo categorico a restare concentrati sul proprio percorso, in una veste sfacciatamente e orgogliosamente pop.

Ecco cosa ci ha raccontato!

Chi era Davide Amati prima della pubblicazione di Allunga Il Passo?
Prima di “Allunga il passo”, fra il 2018 e il 2019, ho portato in giro due ep chitarra e voce con due etichetti indipendenti, una di Modena (Tempura Dischi) e l’altra di Senigallia (Mangiarebene Dischi).
Questa esperienza fatta di treni regionali fra la costa e l’entroterra nasce dall’incontro con quello che diventerà poi il mio padre spirituale di cui non posso dire il nome.
Prima ancora studiavo al Liceo Musicale di Forlì che raggiungevo tutte le mattine con il treno delle 7:05 da Santarcangelo di Romagna ,il paese dei balocchi, nel quale sono cresciuto.
Ho iniziato a 8 anni a suonare la chitarra, quando ancora vivevo a Roma, dove sono nato. Città con la quale nonostante i vari spostamenti non ho mai perso il contatto.
Durante tutta l’adolescenza, attraverso gli studi musicali e la mia ricerca personale, ho sempre cercato una strada che potesse essere la mia. Ho iniziato a scrivere le prime canzoni a 15 anni e da allora non ho più smesso.

Nasce prima la melodia o il testo? E poi come si va avanti?
In “Allunga il passo” nasce prima la melodia, anzi il brano nasce dall’arrangiamento che poi ho affinato e completato più avanti in fase di produzione insieme a Luca Treno e Alessandro Olding. Non ho una modalità di scrittura statica, ogni volta cambia a seconda dell’umore o dell’atmosfera del momento. Spesso scrivo con la chitarra e la melodia nasce insieme al testo ma ripeto non ho confini in questo senso. Mi piace pensare che sia un momento magico che non si può programmare, un po’ come un primo appuntamento.

Esiste una scena musicale bolognese, chi ne fa parte?
Ho vissuto in Bolognina per circa un anno, conosco molto bene il ragazzo bengalese del mini market sotto casa. Ah giusto! In via de carracci 29 è nata una nuova scena ma ancora nessuno lo sa. Fino a poco tempo fa ci abitavo con due amici musicisti ed essendo proprio dietro la stazione era un po’ come un porto di mare con un gran via vai di persone, musicisti, artisti e non solo.

Cosa ti ha lasciato, artisticamente parlando, questo 2020?
Artisticamente parlando non mi posso lamentare, in quarantena ho scritto molto e suonavo praticamente tutto il giorno, anche se in realtà era così anche prima. Per tutta l’estate ho lavorato al disco che uscirà nel 2021 ma in realtà tutte le canzoni dell’album nascono prima della quarantena a parte due.

Allunga il passo è l’imperativo giusto per questo periodo?
“Allunga il passo” l’ho scritta prima che arrivasse il covid ma comunque direi che non ci sta poi così male. È un pezzo energico, tiene la cazzimma!

A quando un album? E come sarà?
L’album uscirà l’anno prossimo e sarà una liberazione!
Uscirà con le etichette Pirates e Uma Records e con la distribuzione Sony.
Penso che in questo primo disco ci siano già degli elementi più che sufficienti per entrare a fondo in quello che è il mio mondo fino ad oggi e per comprendere il mio rapporto con l’universo.

#FacceCaso

Di Giorgia Groccia

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