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FacceSapè: ecco la nostra intervista per l’album di debutto di Metcalfa

FacceSapè: ecco la nostra intervista per l’album di debutto di Metcalfa

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Metcalfa a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del suo nuovo album “Siolence”

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Metcalfa a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del suo nuovo album “Siolence”.

Esce martedì 23 marzo 2021 Siolence (titolo che viene dall’incontro tra “silence” e “violence”), il disco di debutto di Metcalfa, già anticipato dal singolo Missing. Si tratta del mondo oscuro del progetto solista di Metello Bonanno, primo esponente della hybrid music, che viene finalmente svelato, che presenta un suono che mischia elettronica, influenze jazz, atipiche soluzioni timbriche e ritmiche. Lasciatevi traspotare nel mondo di Metcalfa.

SIOLENCE, un incontro tra le parole “silence” e “violence”. La scelta di questo titolo vuole tradurre in parole quello che succede all’interno del disco e le sensazioni che, si spera, possa suscitare nell’ascoltatore. Attimi di pura quiete affiancati ad elementi più ruvidi, in modo da creare un interessante connubio sonoro.

Un disco strumentale può avere un tema? Qual è quello di Siolence?
Nessuno ha memoria di quel momento che intercorre tra il sonno e la veglia. SIOLENCE parla di quel momento, ed è ambientato in quel momento.

Se Siolence fosse la colonna sonora di un film, quale film sarebbe?
Oddio, non c’ho mai pensato. Mh, così su due piedi ti direi… “Lost in Translation”. Anche se forse dovrei cucire un film addosso all’EP.

Sei stato un frequentatore di posti come il LUME o altri centri sociali legati alla scena jazz? Cosa pensi che accadrà quando si potrà tornare a fare concerti?
Assolutamente si, e mi manca molto andarci. Voglio essere ottimista e pensare che quando si potrà tornare a fare musica live ci sarà un boost di concerti. Lo spero con tutta la forza che ho in corpo.

Per gli ignoranti. Quando si parla di timbro, ma nell’ambito delle percussioni, cosa si intende?
Bè, con il termine “timbro” si intende di fatto il suono che caratterizza uno strumento. Quindi in ambito percussivo possiamo dire che un rullante abbia timbro diverso da una conga e che la conga a sua volta abbia un timbro diverso da un taiko.

Questo è un sito dedicato agli studenti, quindi non possiamo non chiederti qualcosa riguardo il tuo percorso scolastico.
Ufficialmente ho cominciato a studiare seriamente frequentando il CPM di Milano, dove ho appreso le basi dello strumento e ho avuto un’infarinatura generale. Da lì mi sono spostato al CEMM, dove ho potuto studiare e confrontarmi con alcuni dei nomi più importanti del jazz italiano come Giovanni Tommaso, Walter Donatiello, Roberto Gatto, Massimo Manzi, Antonio Faraò e Flavio Boltro. 6. Come stai? Come d’autunno sugli alberi le foglie

#FacceCaso

Di Giorgia Groccia

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